Astro-Curiosità

Sagittario

LA DODICESIMA NOTTE: IL SAGITTARIO


IL SAGITTARIO, L’ARCHETIPO DELLA RICERCA

Ciao a tutti! Siamo giunti all’ultima delle nostre Dodici Notti, dedicata all’Archetipo del Sagittario. Per chi avesse perso le “puntate” precedenti, parliamo delle notti che vanno dal 25 dicembre al 6 gennaio. In questo periodo la Terra raggiunge il punto di massimo avvicinamento al Sole e, simbolicamente, l’influsso della nostra Stella è più forte che mai. Ecco perché nel corso di queste 12 notti ciascun segno ci invia il proprio insegnamento in modo più nitido e potente. La prima di queste notti è stata dedicata al Capricorno (il segno di gennaio), quest’ultima invece vede protagonista il Sagittario (il segno di dicembre). In questo modo, abbiamo percorso una specie di “anno solare in miniatura”.

Non ci stupirà che a prescindere dalla provenienza, dalla cultura e dalla religione, l’Uomo ha sempre colto la potenza di queste 12 notti. Per la Cristianità sono le notti tra Natale e l’Epifania. Per la Romanità erano le notti della festa del Sol Invictus, e così via. Ma che strano: ogni volta che l’uomo interroga il cielo, ne trae spesso risposte che “unificano” e creano punti di contatto che superano razza, cultura e credo religioso. In termini astronomici, il 21 dicembre è il solstizio d’inverno, la giornata più corta dell’anno. Per tre giorni, la situazione resta invariata. Dopo il “terzo giorno”, la luce torna a crescere e si fa rotta verso l’Equinozio di Primavera.

In ogni caso, tornando a questo splendido Archetipo del Sagittario, che chiude il ciclo, vorrei iniziare dalla bellissima illustrazione di Michael Meyer, molto semplice ma di grande efficacia e di grande suggestione simbolica. A partire dalla scala cromatica, che suggerisce immediatamente che siamo nel regno del Fuoco, normalmente legato a colori caldi come rosso o l’arancione. È un fuoco diverso da quello dell’Ariete (che abbiamo definito “Fuoco che accende“) e da quello del Leone (che è invece “Fuoco che scalda“).

Quello del Sagittario è invece il “Fuoco che illumina“. È la fiamma del “faro” che si fa Luce e raggiunge luoghi lontani, tagliando le tenebre dell’ignoranza con nuova conoscenza. È il centauro che scocca la propria freccia verso l’alto, che cerca conoscenza e comprensione, che accorcia la distanza tra cielo e terra. Tornando all’immagine di Meyer, la diagonale che attraversa la tavola ricorda la linea dell’orizzonte, e il consueto triangolo della Sintesi armonica sembra quasi una vela spiegata verso il Nuovo e l’Ignoto.

La voglia – ancora una volta – di raggiungere nuovi territori, di esplorare nuove realtà, di conquistare nuove conoscenze. Ricordate la barchina sulla quale Truman alla fine di “Truman Show” raggiunge il “cielo” finto che segna il confine del teatro di posa gigantesco nel quale è stato inconsapevolmente confinato per tutta la vita? Quello è il fuoco della conoscenza che arde simbolicamente dentro il cuore del sagittario. Qualsiasi “vincolo” alla sua voglia di esplorazione diventa un limite da superare. Dategli un “confine” e troverà il modo per avvicinarlo, studiarlo e superarlo. È il signore della conoscenza raggiunta attraverso lo studio, la speculazione filosofica e l’elaborazione di principi astratti (la linea nera alta nel disegno) attraverso l’elevazione teorica del concreto (la linea bassa).Prima ancora di questo, il Sagittario è l’ottimismo di Giove, la sensazione che tutto sia possibile, basta trovare la giusta via e la giusta ispirazione.

Ciascuno di noi deve alla propria componente “Sagittario” (oltre alla posizione di Giove e la natura della Nona Casa) il senso di avventura, il desiderio di esplorazione e di conoscenza, l’intensità, la portata e la direzione del proprio Faro interiore.Ancora: il Sagittario è l’Archetipo dello STUDIO! E’ il desiderio di astrarre dall’esperienza empirica e comprendere la REGOLA che governa le cose, in ogni campo. Quello del Sagittario è il pensiero teorico e, non a caso, è il segno opposto ai Gemelli che rappresentano al contrario il pensiero empitico, e l’esperienza diretta della realtà.

Così, il bambino piccolo che si scotta con il ferro da stiro, e comprende in modo esperienziale che quella cosa lì è meglio non toccarla, sta attivando l’Archetipo Gemelli. Lo studioso della termo-dinamica che a partire dal dato di realtà (il ferro da stiro scotta) cerca di giungere alla regola teorica che governa “caldo e freddo” sta attivando l’Archetipo Sagittario. Sta cercando di astrarre, di andare oltre la manifestazione materiale del fenomeno e di giungere al Principio.

Ma questo desiderio di astrazione non riguarda solo la conoscenza della realtà materiale, ma è mosso da un’ambizione più alta: comprenderne il senso profondo. Ed è per quest0 che l’Archetipo del Sagittario oltre ad esprimere curiosità e spirito di esplorazione, incarna anche la ricerca spirituale di risposte che non siano delimitate da ciò che percepiscono i nostri sensi. Per certi versi è un po’ come la ricerca del Graal, perché ci sono risposte che potrà mai afferrare fino in fondo (almeno finché saremo su questo piano di realtà), ma ciò che conta è quel desiderio di comprensione che ti spinge a farti le giuste domande.

E in fondo, nel nostro piccolo, è ciò che facciamo qui tutti insieme ormai da qualche anno. Questo nostro tentativo di comprendere meglio la realtà utilizzando il linguaggio simbolico di pianeti, segni e transiti esprime un desiderio di saperne di più. Di capire se esistono certe costanti ritmiche dell’evoluzione, certe fasi crescenti e calanti nei cicli che circondano le nostre esperienze. In breve, capire se il tempo anziché una direzione non avesse per caso un colore ed un ritmo. Questo desiderio, questo Sacro Graal di comprensione è impagabilmente frutto del Sagittario che è in ognuno di noi, l’alfiere di ogni viaggio esplorativo. E anche nel nostro caso, non è la destinazione che rende speciale un viaggio, ma il suo percorso!

Questa notte è dedicata alla sete di conoscenza che muove ogni ricerca, che attenga alla scienza, alla religione, alla filosofia o a qualsiasi altro campo del sapere. Perché tutte queste forme di studio hanno un’importante radice comune: la voglia di andare oltre. Quando all’uomo non basta più la conoscenza empirica e meccanica della realtà materiale ma vuole capire cosa c’è oltre, cosa governa la realtà, quali principi le consentano di apparirci come la vediamo, cosa c’è prima e dopo la parentesi di vita che stiamo vivendo, tutto questo è mosso da quell’unico, potente motore di ricerca rappresentato dall’Archetipo del Sagittario.

Un Archetipo che ognuno di noi possiede all’interno del proprio tema di nascita, non solamente i nati sotto il segno del Sagittario. Per comprendere cosa custidisce quello scrigno di conoscenza, bisogna guardare soprattutto la posizione di Giove nel tema di nascita (in che segno/casa cade? che aspetti forma con il resto del tema), e studiare la Nona Casa: in che segno inizia? Quali pianeti contiene? Questi due indicatori ci forniscono un indizio si come funziona dentro di noi questo potente motore di conoscenza. Alcuni lo esprimeranno con una potente curiosità di guardare allo Spazio e capire cosa c’è oltre noi, altri lo esprimeranno con una sete di conoscenza scientifica, o filosofica, o religiosa. Ma tutti avremo una cosa in comune: il desiderio di andare “oltre”. Ed è proprio a quell’OLTRE che punta la freccia del Sagittario, simbolicamente rivolta verso l’alto.

Vi ringrazio di cuore per avermi seguito in questo studio dei 12 Archetipi per me così importante. L’astrologia funziona per principi. Proprio come la luce che passa attraverso un prisma e si scinde nei 7 colori dell’arcobaleno, allo stesso modo l’astrologia è un prisma che scinde l’Essere in 12 modalità, 12 principi, ognuno del quale apporta un “pezzetto” che forma l’intero. Proprio per questo è fondamentale conoscerli tutti, questi Dodici Cavalieri della Tavola Rotonda, perché ognuno ha qualcosa da dire, ognuno ha dei preziosi consigli da dare al nostre Re Artù interiore, il Sole. E’ un tema che sto approfondendo e sul quale tornerò spesso in futuro. E’ straordinariamente semplice e, allo stesso tempo, straordinariamente complesso, e per me rappresenta la chiave di tutto.

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