A Scuola di Astrologia

Talento: tempio del proprio benessere


(a cura di Claudio Roe, scritto con Simon & the Stars)

Qual è la prima cosa che ti viene in mente se pronuncio la parola “talento”? Quale immagine o parola ti evoca? Rispondi di getto, ad alta voce, e poi continua a leggere. Se dovessi dire la mia, mi verrebbe in mente la leggerezza, una danza in punta di piedi, la bracciata di un nuotatore nell’acqua. Un bacio… beh sì, un bacio. Ci vuole talento anche nel saper baciare, non trovi? E per te, cos’è il “talento”?

La parola, etimologicamente parlando, fa riferimento al latino talentum, antica unità di misura della massa, nonché a talanton, che in greco significa “scala, bilancia, somma”. Iniziamo dunque nel dire che il talento è un valore. E qui non si parla di prezzo, come quello appiccicato sui prodotti al supermercato. Il talento è il “nostro” valore. È quel pregio, quella dote, quell’abilità o competenza che ognuno di noi ha in un certo ambito di vita. Tutti ne abbiamo almeno uno, nessuno è escluso.

Perché il talento è qualcosa di molto personale, di cui essere gelosi. È il nostro biglietto da visita in questa vita, il nostro scopo, qualcosa di innato che nasce nel momento esatto in cui veniamo al mondo. È una vocazione, un organo vitale che ha bisogno di essere riconosciuto, nutrito e portato alla luce. Certo, poi capita che tra ragioni culturali, familiari e sociali, spesso ci scordiamo di ascoltare il nostro valore, il nostro talento. O spesso non lo riconosciamo perché qualcun altro ci dice cosa dobbiamo fare, ci “nega”. Ma come facciamo allora a riconoscerlo? Proviamo a fare un esperimento. Torniamo bambini per un momento. Torniamo ai nostri 4-10 anni, quando probabilmente eravamo più puri di come lo siamo ora. Cos’è che ci piaceva fare, oltre ad affondare le dita nella Nutella? Qual era la nostra passione? Ricordiamo ancora cosa desideravamo fare da grande? Come ci immaginavamo? Perché lì è la chiave di tutto.

Quello è il motore di un desiderio che nasce spontaneo, da dentro, e riflette la nostra capacità, la nostra abilità, il nostro valore e talento nel fare qualcosa. Qualcosa che – come dicevo all’inizio – rievoca la leggerezza, il benessere, l’essere felici. Io ad esempio amavo ballare, amavo lo spettacolo, amavo il mistero della vita. Naturalmente, non tutti i desideri espressi dalla prospettiva di un bambino si realizzano: succede che uno cresce, che nessuno ti incentiva a “essere”, ed ecco che il talento, ovvero i desideri finiscono in qualche angolo buio della nostra vita. Io ad esempio non sono diventato un ballerino. E alla mia età credo che non lo sarò mai. Ma se riuscissimo a cogliere il valore simbolico del desiderio, potremmo ottenere un’importante indicazione della strada giusta per noi. Ballare è simbolo di espressione del corpo, è performance e intrattenimento. È comunicare e rendere viva un’emozione, è energia, è raccontare una storia o creare un mondo. Ciò che – per mia fortuna – ho poi fatto e sto facendo con il mio lavoro di scrittore, o ciò che faccio nell’intrattenervi nel mondo “Simon” in cui si parla di astrologia e dei misteri della vita.

Nella Bibbia si parla di “talenti” durante la costruzione del Tempio di Salomone. Re Davide lasciò a suo figlio Salomone i talenti, ossia gli “ori” per costruire un tempio in onore della divinità. Il talento dunque è una dote che si “eredita” affinché ognuno di noi possa esprimere il rapporto con il proprio sé, con la propria parte divina. Ora, sulla parola “eredità” potremmo aprire un grande dibattito. Non si intende “proseguire il talento dei propri genitori”, ma riconoscere un dono che fa parte di quel bagaglio con il quale atterriamo in questa vita. Un dono che nessuno ci ha mai insegnato perché è nel nostro DNA. Onorare il proprio talento dunque è come costruire un tempio, un tempio di Salomone dove esprimere le nostre inclinazioni naturali e la nostra bellezza. Se poi andiamo a fondo, “Salomone” ha la stessa radice di “shalom” e significa “pace, benessere”. Per questo il talento è il tempio del proprio benessere.

A quale parola hai pensato all’inizio? Cosa sognavi o cosa ti piaceva fare da bambino? Pensi ad oggi si seguire le tue inclinazioni? Già avere consapevolezza di tutto questo è un deciso passo in avanti verso il proprio benessere, ovvero verso i propri talenti e i propri desideri.

Esistono delle correlazioni tra talenti e segni zodiacali? Leggi l’approfondimento di Simon a questo link > https://www.simonandthestars.it/oroscopo/talento-segno-segno/ e chissà che non se ne parli proprio stasera nella LIVE Instagram di Simon con Giacomo Giorgio.

Con affetto,
Claudio Roe

Altro da A Scuola di Astrologia