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LA SETTIMA NOTTE: IL CANCRO


L’ARCHETIPO DEL CANCRO: L’ANGELO CUSTODE

Ciao a tutti! Come state? Quest’ultima notte dell’anno (la Settima della nostra collezione) è dedicata all’Archetipo del Cancro, primo segno d’Acqua, come ci suggerisce l’azzurro dello sfondo della suggestiva illustrazione di Michael Meyer. L’elemento Acqua è sempre associato al Regno delle emozioni e dei sentimenti, e prima ancora a ogni forma di sensibilità, tutti “valori” di cui il Cancro è signore incontrastato. E’ il segno governato dalla Luna, Regina dello Zodiaco, e come ha Luna ha alcuni tratti non sempre facili da decifrare. Ecco perché l’archetipo del Cancro è forse uno dei più difficili da mettere a fuoco, e perché i nati sotto il segno del Cancro sono spesso i meno “compresi” dall’astrologia. Perché ci si concentra su alcune loro caratteristiche marginali e si perde di vista la loro vocazione astrologica principale.

Cerchiamo di metterla a fuoco. Il Cancro appartiene alla categoria dei segni “Cardinali” (insieme all’Ariete, alla Bilancia e al Capricorno), segni portati all’iniziativa e all’azione. La Cardinalità del Cancro è, né più né meno, la capacità di generare la vita. Il Cancro è infatti il segno della maternità per eccellenza. Le sue sono le Acque dalle quali emerge la vita, dal “brodo primordiale” che dà origine alla vita sul pianeta, alle acque del sacco amniotico dal quale tutti noi veniamo.

Ma anche in termini simbolici, intesi come capacità di emozionarsi per la bellezza insita nella natura e nelle cose e trasformarla in creatività. Il Cancro è creatore di bellezza e di armonia. Certe volte la sua sensibilità è una porta aperta sul mondo, gli fa sentire cose che preferirebbe non sentire. Rispetto ad altri segni più “schermati” ha un’empatia che, se da un lato è interconnessione con ciò che lo circonda, dall’altro è molto faticosa.

Ancora: è il segno che rappresenta il senso di appartenenza. Dal codice genetico che ci rende frutto delle generazioni che si sono avvicendate nella nostra famiglia fino a noi, al senso di appartenenza ad una nazione, che si traduce nel concetto di patria, nella lingua che parliamo, nella tradizione culturale che attraversiamo. Tutto questo fa parte dell’Archetipo del Cancro, e l’associazione simbolica più ampia e potente che mi viene in mente è radice. Ognuno di noi porta dentro di sé le conquiste evolutive di chi è venuto prima, e costruisce le premesse di chi verrà dopo. Questa catena che anello dopo anello attraversa la storia dell’umanità appartiene all’archetipo del Cancro.

Vive la “cardinalità” in modo tutto suo: appare timido e defilato, ma se qualcuno mette a repentaglio l’incolumità della sua famiglia o dei suoi cari “scatta” immediatamente ed è capace di atti di grande forza e coraggio. È l’istinto della protezione, quello che trasforma una gatta mansueta in un macchina da guerra se provate a toccarle i cuccioli. Si potrebbe definire reattività o meglio ancora pro-attività emotiva. Ancora, il Cancro protegge gelosamente l’intimità e la sicurezza della propria casa, è molto selettivo su chi, quando e come farvi entrare. Ha cura e rispetto delle proprie radici e delle tradizioni. Questo è il senso del cerchio grigio che racchiude la vita, la protegge e la alimenta. È il segno dello spirito materno, del sostegno emotivo, del genitore che “consola”.

In realtà, ogni segno contiene un frammento del suo opposto, e proprio come il Capricorno, in apparenza severo e determinato, contiene dentro di sé un frammento della dolcezza tenera e accudente del suo opposto (il Cancro), allo stesso modo anche il Cancro contiene dentro di sé un frammento di Capricorno: la tenacia, la grinta e la forza necessarie a dare la vita e proteggere le proprie creature. Questo mix di determinazione, forza, ostinazione, senso della “missione” e delicatezza emotiva è il tratto che unifica questi due segni opposti – Cancro e Capricorno – che esprimono alla perfezione il senso della genitorialità.

Sia in termini astratti che in termini concreti: esprimono proprio il senso del “materno” (il genitore che genera, accudisce e nutre) ed il senso del “paterno” (il genitore che insegna le regole). Questo non significa naturalmente che entrambi i genitori non possano interpretare entrambi i ruoli, ma semplicemente che quello del Cancro è l’archetipo del materno, e quello del Capricorno l’archetipo del paterno.

È uno dei segni più belli sui quali meditare: cosa ci sta più profondamente a cuore? Cosa siamo disposti a difendere costi quel che costi? Cosa ci fa sentire al sicuro e perché? Quali sono le persone o le situazioni che ci fanno sentire il calore simbolico della famiglia, ed il senso di appartenenza ad una radice comune? Come non mi stancherò mai di ripetere, anche l’Archetipo del Cancro ha un’importante fondamentale in ognuno di noi, non solamente per i nati sotto il segno del Cancro. Non solo perché ognuno di noi ha almeno un elemento del proprio tema di nascita nel segno del Cancro, ma soprattutto perché concetti come radici, famiglia, appartenenza, sicurezza definiscono ognuno di noi, anche chi nella vita se ne allontana.

Le “radici” sono un concetto fondamentale nel linguaggio astrologico così come in quello della natura. Da un lato, infatti, nutrono e sostengono la pianta: sapere chi siamo, da dove veniamo e a quali realtà apparteniamo rappresenta un sostegno importante all’identità. In alcuni possono diventare un freno “utile”, perché per imboccare una strada nuova occorre vincere la resistenza di una “radice” di sicurezza (anche solo interiore) e per farlo occorre mettere a fuoco idee chiare e determinazione. D’altro canto, come insegna la psicologia, spesso occorre il contrasto per definirsi, spesso occorre che una spinta al “nuovo” vince la resistenza del “vecchio” per decollare

Questa Settima notte è dedicata a questo splendido Archetipo e all’elemento “materno” che c’è in ognuno di noi: la capacità di generare qualcosa che sia a nostra immagine e somiglianza, di prendercene cura, di proteggerla da insidie e pericoli. L’attitudine a “sentire” e comprendere emotivamente i bisogni – quelli degli altri ma anche e soprattutto i nostri – e di prendercene cura. La capacità di creare attorno a noi e ai nostri cari un ambiente sicuro e protetto. La capacità di comprendere a quale radice apparteniamo, di trarne senso e nutrimento, anziché considerarla un freno alla nostra evoluzione.

Tutto questo, e molto molto ancora, è l’Archetipo del Cancro presente in ognuno di noi!

Buona notte del Cancro a tutti!
Con amore,
xxx
S*

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