Il Cielo del Momento

Cancro

DEDICATO AL #TEAM-CANCRO (CANCRO, ASCENDENTE, LUNA O VENERE IN CANCRO)


Ciao a tutti! Come state? Il Sole prosegue il proprio transito in Cancro, e ho dedicato un approfondimento ai suoi insegnamenti e ai temi che sono al centro del nostro cielo durante la “Stagione del Cancro” in queste settimane. Se lo avete perso, lo potete recuperare a questo LINK! In questo post, invece, mi rivolgo proprio ai “festeggiati” di questo evento: ai nati del segno (ma anche a chi in Cancro ha l’ascendente o la Luna) che partono adesso per un nuovo Giro dell’Anno e per un nuovo capitolo di vita.

Partiamo subito dicendo che per molti questo periodo, come ho accennato anche nell’oroscopo settimanale, rappresenta un autentico “spartiacque” tra vecchio e nuovo. Tra progetti che giungono al termine e nuove iniziative che si accingono a partire nell’immediato, o subito dopo la pausa estiva. Ma ancor prima, rappresenta uno spartiacque tra il “Cancro del passato” ed il “Cancro del futuro”, al punto che molti in questo periodo ricordano un po’ Tom Hanks in “Terminal”: in un limbo, nella zona di passaggio tra due fasi importanti della vita.

Il “merito” di questa trasformazione (pesante, senz’altro, ma pur sempre un merito) va attribuito al transito di Saturno in opposizione, che ha attraversato il triennio 2018/2020, che molti ricorderanno come un momento particolarmente faticoso. Benché l’opposizione sia terminata da un anno e mezzo, adesso Saturno sta lavorando “in sordina” nell’Ottava casa, sta finendo di smontare ciò che non ha più motivo di stare nella tua vita. Ti sta spingendo a colmare le lacune che vanno colmate per poter intraprendere qualcosa di nuovo. Insomma, sta preparando il campo verso un 2023/25 nel quale tornerà a favore portandoti finalmente in un “nuovo mondo”.

Prima di portarci così avanti, vorrei soffermarmi un po’ su ciò che ha fatto in quei “temibili” anni (2018/2020), spingendoti con sforzo e fatica a smontare alcune vecchie strutture che da protezioni si erano trasformate in gabbie. Che, ancor prima, l’ha spinto a affrontare e superare una serie di vecchie paure che lo tenevano al palo. E l’ha fatto nell’unico modo possibile: spingendoti a guardarle negli occhi, dritto per dritto. Prendendo di petto i problemi, anziché schivarli o evitarli a tutti i costi. Così facendo, un po’ per volta il Cancro ha tolto la maschera al Mago di Oz. Si è reso conto che certe situazioni che lo spaventavano erano per così dire “ingigantite” dal tempo e dalla difficoltà di gestirle.

Rotto questo incantesimo, passo dopo passo, ha scoperto dentro di sé una forza che non sospettava o non ricordava neppure di possedere. Ha trovato la spinta giusta per far sentire la propria voce, per chiedere ciò che era giusto, per smuovere le acque delle questioni che avevano bisogno di essere affrontate. Anzi, ancor prima: ha imparato a dire “basta” ad una serie di situazioni (lavorative, affettive, personali) che negli anni precedenti aveva accettato solo per paura di non poterne fare a meno. Ancora ricordo i commenti terrorizzati che ricevevo alla fine del 2017, alla vigilia dell’arrivo di Saturno in opposizione. Ma io credo che dalla seconda metà di quest’anno – e ancor più negli anni a venire – molti si renderanno conto degli effetti di ricostruzione degli scorsi tre anni (2018-2020) ed il particolare del “terribile” 2020. 

Perché nella realtà dei fatti l’opposizione di Saturno ha spinto il Cancro a “smontare l’architettura di un’oppressione” per utilizzare le parole di Ed Snowden (Gemelli cuspide Cancro). Qualunque essa fosse. E in effetti nel cielo di molti nati del segno, una piccola o grande “oppressione” c’era, annidata là dal 2008, quando Plutone è entrato in opposizione. E’ da lì che nascono molte forme di paura o soggezione cresciute poi d’intensità nel corso degli anni a venire. In molti casi, Plutone dal 2008 ha proprio creato la paura di guardare negli angoli meno illuminati per timore di trovarci chissà quale mostro annidato. Ha creato, in altri termini, una forte paura di aver paura. Di trovarsi indeboliti, in difficoltà, privati di punti di riferimento che erano considerati indispensabili. (continua)

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