ACQUARIO: LA DECIMA TAPPA

ACQUARIO: LA DECIMA TAPPA

La Decima Tappa rappresenta un giro di boa fondamentale. Stiamo parlando di quel periodo che cade nove mesi dopo il compleanno passato e tre mesi prima del successivo, quando il Sole attraversa la seconda quadratura. E’ il “nono mese”, il tempo della gestazione è compiuto: è il momento di vedere e cogliere i frutti dei nostri sforzi. Naturalmente può trattarsi di frutti prelibati, se abbiamo affrontato le prove contenute nelle precedenti fasi del viaggio con coraggio e determinazione. Se siamo rimasti fedeli a noi stessi, ai nostri propositi di crescita. O di frutti «bacati» se ci siamo tirati indietro o se abbiamo espresso desideri non in linea con la nostra reale natura. È tempo di soddisfazioni o di resa dei conti, a seconda dei casi, in modo assoluto e incondizionato.

Spesso in termini lavorativi è un periodo di esami da sostenere, prove da superare, progetti da consegnare. E’ il banco di prova sul quale dimostrare tutto ciò che abbiamo imparato, coltivato e portato avanti nei mesi scorsi. E’ quel momento in cui l’attore ha il riflettore puntato addosso sul palcoscenico e si gioca il tutto per tutto… arriverà l’applauso? Naturalmente proprio come per l’attore, il successo non dipende tanto dalla performance di quegli istanti. Al contrario, dipende da tutto ciò che che è accaduto prima. Da come si è preparato prima, dal testo che ha scelto di recitare e da quanto sia in grado di valorizzare le sue corde. Allo stesso modo, le prove della Decima tappa in molti casi non sono impegnative in sé. Rappresentano piuttosto degli appuntamenti ai quali arrivare “preparati”, con tutte le carte in regola. 

Per me, come per ogni Acquario, la Decima tappa cade nel mese di novembre. E’ il mese in cui esce il mio libro ma – guarda caso – il mese in cui mi sono laureato e nel quale hanno avuto luogo le conquiste lavorative più importanti. Ma l’uscita del libro in sé non è altro che il sollievo di un “parto”. E’ nei mesi precedenti che si gioca la partita. E’ quella la “gestazione” del lavoro, dell’impegno, della fatica, delle scadenze da rispettare. L’uscita del libro è una sorta di esame che dà senso a tutto ciò che è venuto prima. E’ quel traguardo verso il quale vanno a convergere gli sforzi. Rappresenta l’obiettivo, la responsabilità, l’attesa, il peso delle aspettative. 

Sempre in termini lavorativi, può essere un periodo di promozioni e riconoscimenti che accrescono l’immagine pubblica o che, al contrario, la compromettono. Aumentano gli impegni e diminuisce il tempo libero. Può esserci un po’ di stress o ansia da prestazione: abbiamo molti occhi addosso, spesso ammirati, ma il peso delle aspettative può essere anche un freno. Ma ancor prima è un periodo di possibili conquiste di vita che aumentano però anche il carico degli impegni e delle responsabilità.

Non sorprende che molti appuntamenti di maturità abbiano luogo nel corso di questa tappa, al di là delle vicende lavorative. In molti casi può essere il mese del matrimonio o di un primo figlio (come “coronamento” di un amore che evolve), Ma anche il mese in cui una storia finisce (come “coronamento” di un amore disfunzionale o bloccato). Perché la sua vera natura è proprio quella di “coronamento”, qualsiasi cosa o percorso di crescita si trovi a “coronare”. 

Da questo punto di vista, è strettamente collegato alla Quarta tappa. Molto spesso infatti le attività e i progetti che giungono a compimento adesso (alla Decima tappa, nove mesi dopo il compleanno) sono spesso proprio quelle che hanno richiesto maggiore impegno sei mesi fa, quando hai attraversato la Quarta tappa. Tant’è che – guarda caso – maggio (la nostra Quarta tappa) è proprio quando io comincio a lavorare alla scrittura del libro. È lì che devo scrostare la ruggine, superare la pigrizia, rimboccarmi le maniche e cominciare a darci dentro. E quello il momento “critico” (uguale e contrario a questo) in cui se prevale la pigrizia, rischi di “mollare”. E in quel caso oggi anziché avere il libro in uscita, ne sentirei la mancanza.

Ne parlo naturalmente in termini simbolici, per sottolineare lo stretto collegamento tra la Quarta tappa (maggio) e la Decima (novembre): l’una corrisponde all’apertura del cantiere, l’altra all’inaugurazione dell’edificio. Tant’è che potremmo metterla in questo modo: il mese di maggio rappresenta per noi una sorta di “decollo”, dove bisogna imprimere ai progetti la giusta potenza per superare la forza di gravità, staccarsi dal terreno e prendere quota nel cielo della realizzazione. Per questo, maggio è un mese nel quale non mollare, a dispetto di fatica, rallentamenti o eventuali correnti avverse.

Ma se maggio rappresenta il decollo, novembre (la Decima tappa) somiglia invece ad un atterraggio. Il viaggio giunge al termine. Siamo in altitudine di crociera, da quassù la vista è spettacolare, ci ha donato una visuale più larga delle cose, ma si tratta di riportare l’aereo a terra nel migliore dei modi. Si tratta di “finalizzare” nel modo migliore ciò che abbiamo impostato, coltivato e difeso nei mesi scorsi. La gravità all’atterraggio non è più una forza contraria, ma a favore: dobbiamo sfruttarla, controllando la discesa.

In altri termini, giunti a questa fase del ciclo sappiamo qualcosa di più su noi stessi e questo ci conferisce un nuovo potere, ma dobbiamo usarlo nel modo giusto. Questa è la tappa che maggiormente ci richiede di mostrarci all’altezza dei nostri progressi di vita, prendendo le decisioni più importanti che riguardano la carriera e, in termini più astratti, le future direzioni della nostra crescita individuale.

Come dicevo, infatti, è la fase dei frutti, ma ogni frutto contiene dentro di sé un nuovo seme: non a caso ciò che realizziamo in questa fase rappresenta un traguardo ma anche la base di partenza sulla quale costruiremo il ciclo di vita che inizierà al successivo compleanno. La nostra capacità di agire in modo maturo in questa fase del percorso, affrontando gli impegni con coraggio, umiltà e responsabilità influisce moltissimo sul prossimo «giro». Prova a farci caso: alcuni grandi o piccoli traguardi raggiunti in questo periodo rappresentano poi la base di partenza per una serie di novità che iniziano solitamente nel mese del compleanno, tra fine gennaio e febbraio.

I «frutti» diventano nuovi progetti, in una girandola esponenziale di crescita: il cerchio si allarga in una spirale di crescita. I progetti che non abbiamo saputo coltivare, invece, si trasformeranno con tutta probabilità nel prossimo giro in nuove «chiamate» da accogliere, in nuove sfide da accettare, finché non avremo conquistato un altro pezzetto di crescita e saremo pronti per andare avanti, verso un livello più elevato di consapevolezza e di centratura.

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