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LA LUNA NUOVA IN ACQUARIO: VERSO UNA NUOVA CONOSCENZA


LA LUNA NUOVA IN ACQUARIO: VERSO UNA NUOVA CONOSCENZA

 Ciao a tutti! Questa notte, il Sole e la Luna si congiungeranno al 7° grado dell’Acquario per dare vita alla Luna Nuova. Chi mi segue da qualche tempo, sa che la Luna Nuova è una “porta” che si schiude per mostrare una nuova direzione di crescita. E’ la fase degli inizi, delle ispirazioni, delle idee che smuovono le acque della coscienza. Ogni segno zodiacale la reinterpreta a modo proprio, in base al proprio oroscopo, ma è innegabile che la Luna Nuova produca un effetto di “attivazione” su tutto lo Zodiaco: c’è la spinta a guardare in direzioni diverse, ad iniziare cose nuove, a riscoprire aspirazioni e talenti che giacevano inespressi. Chi vuole, può approfondire qui l’importanza del novilunio, fischio d’inizio del mese lunare.

Come al solito, per “leggere” il senso di Novilunio, vado a curiosare tra i Simboli Sabiani per vedere il significato simbolico del 7° grado, dove il Sole e la Luna si incontreranno per generare la Luna Nuova. E trovo:

7° ACQUARIO: DA UN UOVO SPLENDENTE VIENE ALLA LUCE UN NEONATO L’apparizione spontanea di un nuovo tipo di essere umano quando inizia un nuovo ciclo. L’originalità creativa.

Sobbalzo. Perché tanti, tantissimi “indizi” ci suggeriscono che questo 2017 è l’anno di una nuova importante “Partenza”. A partire dal suo significato numerologico, perché sommando le cifre che lo compongono si ottiene “1” (2+0+1+7=10 -> 1+0=1). Ma anche perché è un “anno post-bisestile”, e come tale almeno secondo me inizia un nuovo ciclo di 4. O anche perché siamo “reduci” da alcune quadratura pesanti degli ultimi anni (Urano e Plutone; Giove e Saturno; Saturno e Nettuno) che avevano proprio il senso di eliminare le erbacce di alcune vecchie certezze e preparare il campo alla semina di nuove idee.

Sia come sia, questa prima Luna Nuova del 2017 si forma, guarda caso, proprio in Acquario, il segno che introduce il nuovo frantumando lo status quo delle certezze di sempre. E, guarda caso, si forma in un grado dell’Acquario che parla proprio di un uovo splendente (simbolo per eccellenza del potere di “generare” qualcosa di nuovo) dal quale spunta fuori un neonato (inizio di un nuovo ciclo).

Insomma, sono sempre più convinto che attraversiamo una fase di risveglio che introduce piano piano una nuova consapevolezza e che cambierà la nostra percezione della realtà. Che si tratti di un nuovo pianeta, o di una nuova verità sulle onde gravitazionali o sulla fisica quantistica, ho la sensazione che scopriremo più che mai che ne sapevamo davvero poco su come funzionino le cose.

Ricordo una battuta di un film (“Dr. Creator – Specialista in miracoli”) che diceva: “quando la scienza riuscirà finalmente a sbirciare oltre la cresta della montagna, scoprirà che la religione era seduta lì da secoli”. “Religione”, naturalmente, significa ogni spinta dell’uomo a guardare verso l’alto, o a scavare oltre ciò che rappresenta il puro fenomeno, e chiedersi cosa ci sia oltre ciò che vediamo. Io penso che dall’Illuminismo in poi, scienza e spiritualità abbiano preso strade separate, e per certi versi è stato anche un bene, perché a volte la spiritualità diventa fanatismo o ossessione.

La nostra è una generazione strana, alla cuspide tra due ere. Abbiamo assistito al cambio di secolo e di millennio, e viviamo la transizione tra l’Era dei Pesci, che volge al termine, e l’Era dell’Acquario, di cui s’intravedono i primi bagliori oltre la cresta della montagna. Credo che il compito della nostra generazione, testimone di questo cambio così radicale di polarità, sia di recuperare questo legame storico tra scienza e spiritualità. A cominciare proprio dalla miopia più miope di tutte, quella di scartare tutto ciò che non possa essere misurato e spiegato dalla scienza canonica.

La storia procede per piccoli movimenti e grandi strappi evolutivi, un po’ come il processo che allungò il collo alle giraffe. E credo che siamo a un punto della storia che corrisponde alla mutazione genetica favorevole che avvicinò le giraffe alle cime degli alberi. Il primo “problema” dal quale questo nuovo cielo ci “libererà” è il preconcetto: finché penseremo “illuministicamente” di sapere “tutto”, saremo impermeabili e refrattari ad accogliere nuova conoscenza. E proprio per questo, credo che da qui a poco avremo la conferma che dell’universo conosciamo solo una piccola, infinitesima parte, magari guardando negli occhi la prova di esistenza di vita su altri pianeti al di fuori del sistema solare. Rimetteremmo in discussione tutto: torneremmo a immaginare che è tutto molto più “complesso” (ma anche molto più bello e affascinante) di quanto avessimo voluto pensare. Torneremmo a recuperare quel legame tra “micro” e “macro” che è alla base dell’astrologia e di tantissime altre forme di pensiero che ne condividono la stessa antica nobiltà.

Il discorso potrebbe allargarsi a dismisura, perché parliamo di un lunghissimo cammino di evoluzione. Ogni viaggio, però, inizia con una serie di piccoli passi. Questa Luna Nuova ce ne suggerisce uno: il modo migliore per “utilizzare” la tua potenza è sforzarci di guardare ogni cosa con occhi diversi, soprattutto quelle cui siamo più abituati, tentare di eliminare ogni preconcetto e di cogliere invece le sensazioni che le cose ci mandano. Io da qualche tempo lo sto facendo, e sto scoprendo una rosa di sfumature che prima mi sfuggivano del tutto. Scopriremmo forse che (come dice il grandissimo Hawking) l’universo è racchiuso in un guscio di noce, solo che non l’abbiamo mai osservato abbastanza attentamente, o con la mente sufficientemente aperta. Che il “piccolo” e il “grande” inevitabilmente sono fatti l’uno a immagine e somiglianza dell’altro, perché non avrebbe senso il contrario. Che il Big Bang che ha dato origine all’Universo (o meglio, alla fase di espansione dell’universo nella quale ci collochiamo) somiglia all’espansione dei polmoni nell’inspirazione. E che magari quando l’Universo si sarà espanso abbastanza, inizierà a contrarsi di nuovo proprio come fanno i polmoni nell’opposta fase di espirazione. Tutto l’Universo vive di “nessi”, di collegamenti, di rifrazioni di specchi negli specchi. E’ per questo che i pianeti sono lancette che ci mostrano il movimento di un tempo che trascorre (anche) dentro di noi, non (solo) nel cielo sopra di noi. Tutto vive di uno stesso “Principio” che informa la realtà: tutte le cose si somigliano perché somigliano tutte a questo stesso Principio. Credo che Franco Battiato intendesse qualcosa di molto simile quando diceva che “tutto l’Universo obbedisce all’Amore“.

Come al solito sto divagando, ma è l’effetto anticipato di questa Luna Nuova in Acquario. D’altro canto, solo “perdendosi” si può arrivare in un posto nuovo. Solo perdendo il filo del discorso si può approdare ad un pensiero nuovo, fuori dal coro di tutti i pensieri precedentemente formati e consolidati. Facciamolo tutti… perdiamo il filo del pensiero di sempre, e vediamo dove andiamo…

Un abbraccio e buona Luna Nuova a tutti!
Con amore,
xxx
S*


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