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In questi giorni potresti avere l’impressione di essere un passo avanti agli altri, ma che nessuno ti segua davvero. Hai idee, proposte, intuizioni brillanti… ma ogni volta che le metti sul tavolo, c’è sempre un “sì, ma”. È frustrante, perché senti che potresti dare molto di più, ma ci sono meccanismi (budget, gerarchie, tempistiche) che sembrano tagliarti le ali. Questo ovviamente si riscontra di più tra i lavoratori dipendenti, dove c’è il rischio di sentirsi usati bene, ma visti poco. Penso ad esempio a quando i capi ti affidano incarichi delicati senza spiegarteli, oppure pretendono risultati senza darti gli “strumenti” necessari. E tu, che sei bravo a cavartela da solo, questa volta potresti decidere che “no, così non va!”.

Il confronto è utile, soprattutto se spostato sul terreno delle soluzioni: non dicendo “ho un problema”, ma “ecco cosa servirebbe per lavorare meglio”. Le giornate di mercoledì 16 e giovedì 17, in tal senso, possono essere utili per comunicare ciò che non va. Le stesse giornate possono essere utili per ricevere una telefonata importante o un piccolo segnale che può riaprire una porta che pensavi chiusa. Magari ti viene in mente una vecchia idea che – con una nuova forma – oggi ha tutte le carte in regola per funzionare. Sono giornate caotiche, ma che stanno dando un senso al tuo lavoro di domani. Alla nuova identità professionale che stai (ri)costruendo. (continua)