Il Cielo del Momento

Luna

ACCORCIAMO LA DISTANZA DALLA LUNA: LA LUNA NUOVA


ISTRUZIONI PER L’USO DELLE FASI LUNARI
Parte Prima: La Luna Nuova 

Ciao a tutti! Come state? C’è una cosa della quale sono profondamente convinto: bisognerebbe approfondire il discorso sulla Luna e ancor più sulle “fasi lunari”. Perché per certi versi il ciclo della Lunazione è alla base della nostra vita, in mille e più aspetti che neanche immaginiamo. E’ il ritmo con il quale si manifestano tutti gli altri aspetti del “pantheon” astrologico. Il ritmo che scandisce il passaggio del Sole e degli altri pianeti. E’ il solfeggio che scandisce gli inizi, gli sviluppi e la fase culminante dei progetti. Insomma, uno strumento preziosissimo, e vorrei iniziare a parlarne di più.

E ricominciamo a farlo oggi, dal momento che proprio oggi si forma la prima Luna Nuova dell’anno. Il novilunio è naturalmente la fase iniziale del ciclo, dal quale si dipanano poi le fasi successive fondamentali: il Primo Quarto, la Luna Piena, e l’Ultimo Quarto. Queste quattro fasi rappresentano una sorta di “Metronomo” che scandisce l’oroscopo. Ma cos’è una Luna Nuova?

In passato l’ho spesso definita come una “porta che mostra una nuova strada”, un “inizio”, una  “partenza”, una nuova opportunità. Sono tutte definizioni calzanti, ma ancor prima una Luna Nuova è una congiunzione, un “appuntamento” tra il Sole e la Luna che si incontrano esattamente sullo stesso grado zodiacale. Lo Zodiaco è una circonferenza di 360 gradi. Il Sole e la Luna lo percorrono continuamente, ognuno con la propria velocità, e una volta ogni 29 giorni circa vengono a trovarsi nello stesso grado. Per la precisione, in questo caso, il 23° grado del Capricorno.

E’ una fase “invisibile”, perché al momento della loro congiunzione la Luna ci mostra la schiena buia, e ci nasconde invece il lato illuminato. Ma chi ha letto Il Piccolo Principe sa benissimo che le cose essenziali sono invisibili agli occhi, e che pertanto la Luna Nuova – benché invisibile – rappresenti una fase importantissimo del ciclo: l’inizio. E’ come un “seme”: dentro di sé ha il potere di generare universi, ma è un potere del tutto latente. Affinché venga fuori e si trasformi da potenza in atto, occorrono tre ingredienti: il tempo, la cura, e un terreno fertile e pronto ad accoglierlo.

La Luna Nuova funziona allo stesso modo: è la fase del ciclo lunare con il più alto potenziale generativo. Ci consegna un “seme” (fatto di intenzioni, progetti, iniziative) che deve poi  essere coltivato nel giusto terreno per tradursi in attività concrete. Altrimenti resta là, come una lenticchia caduta sull’asfalto. E’ la fase lunare con il più alto potenziale generativo. Segna i giorni più indicati per dar vita a qualcosa di nuovo. Fermo restando, naturalmente, che si tratta di semi che andranno poi coltivati nel modo giusto affinché possano superare lo stato embrionale e svilupparsi in qualcosa di più solido e visibili.

Ma ciononostante, questo “start” è fondamentale. Perché, per quanto possa coincidere con un piccolo inizio, spesso rappresenta quel passaggio da “OFF” ad “ON”, da fermo a mobile, indispensabile perché qualsiasi cosa abbia inizio. E’ come la candela d’avviamento dell’automobile: serve ad accendere il motore. La sua energia non può essere utilizzata per compiere il viaggio (è troppo incostante), ma senza quella scossa il processo non parte.

E quindi la prima cosa da fare per utilizzare al meglio l’energia della Luna Nuova è dar vita a qualcosa di nuovo. Scrivere la prima riga di un romanzo, fare una telefonata, inviare quella mail, (ri)aprire un determinato discorso… qualsiasi cosa che abbia il sapore di un “incipit”. Non è sufficiente a realizzare l’opera, perché molte altre azioni serviranno poi dopo, ma è indispensabile, perché senza quel primo “atto” resta tutto fermo.

Nella maggior parte dei casi, poi, ci pensa lo Zodiaco a suggerirci le cose “giuste” da iniziare. O, meglio ancora, i temi più importanti su cui lavorare in un determinato periodo. Vediamo come. Torniamo per un attimo all’appuntamento tra il Sole e la Luna. E consideriamo i due astri nel loro valore simbolico. Il Sole è il centro dell’intero sistema: è da lì che scaturiscono luce e calore. Ma non lo possiamo guardare dritto negli occhi: ci abbaglierebbe. Perché il Sole, nel linguaggio astrologico, è lo spirito, quel frammento di “divino” che alberga nell’umano. E’ progettuale, assertivo, volitivo, la sua vocazione è di spingerci costantemente verso un piano più elevato. La Luna, invece, è sensibile, emotiva, ricettiva: qualcuno potrebbe definirla anima. Insieme sono i due pilastri presenti in ogni cosa, dentro e fuori.

Come dicevamo, non possiamo guardare il Sole dritto in faccia, perché la sua potenza va oltre la nostra immediata comprensione. E’ la Luna, attraverso le sue fasi, che ce lo “racconta”. E’ la Luna che ce ne mostra la forma, le dimensioni e, ancor prima, i messaggi. Questo grazie ad una “coincidenza” pressoché unica nel sistema solare, perché il Sole è di 400 volte più grande della Luna, ma la Luna è 400 volte più vicina del Sole, e quindi nel nostro cielo appaiono identici. 

Proprio come due Soli: uno diurno, che brucia e acceca; l’altro notturno, che si forma fase dopo fase, giorno dopo giorno, e ci restituisce l’immagine del disco solare/lunare attraverso un linguaggio che possiamo comprendere. Il linguaggio delle emozioni: gli stati d’animo, gli umori, la sensazione di un’urgenza di agire o, al contrario, di osservare. Attraverso il linguaggio di ciò che ci commuove (perché è allineato al nostro percorso) e ciò che ci respinge, perché al contrario è divergente rispetto alla direzione giusta per noi.

Noi viviamo immersi in questo oceano che ci dà costantemente input, assist e suggerimenti, solo che talvolta non li sappiamo o vogliamo ascoltare. Se ci fate caso, di giorno siamo condizionati da mille fattori, espressi simbolicamente dagli altri pianeti del sistema solare. Siamo condizionati dall’ego e dall’orgoglio (il Sole), dalla razionalità (Mercurio), dal desiderio di piacere agli altri o non scontentarli (Venere), dal desiderio di affermazione (Marte), dal senso del dovere (Saturno). Di notte, ci riesce molto più difficile mentire a noi stessi. Le cose sono molto più semplici e definite: o sono “sì”, o sono “no”. Sono felicità, tristezza, aspettativa, ansia, paura, esaltazione. E’ tutto molto più vero. Quello è il linguaggio della Luna, e parla proprio attraverso le fasi. (continua)

Altro da Il Cielo del Momento