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Hai la testa in un posto e le mani in un altro. Vorresti allargare il campo d’azione, cercare un pubblico più ampio, portare il tuo lavoro in un contesto nuovo, anche fuori dai confini abituali. Ma nel frattempo c’è un’agenda che straborda, richieste che arrivano da tutte le parti, una routine che si fa sempre più affollata. L’impressione è che per ogni passo in avanti, ce ne siano due da fare indietro per gestire il resto. In alcuni casi si tratta proprio di lavoro da “scaricare”: collaborazioni che non rendono più, clienti che ti fanno perdere tempo, mansioni che puoi finalmente delegare. In altri, è una questione di visione: se non riesci a vedere dove ti stai dirigendo, come puoi capire cosa tagliare?

A metà settimana c’è un confronto importante con un referente, un superiore, o con una persona che ha voce in capitolo sulle tue scelte. Ed è un momento di verità, di quelli che chiariscono una posizione o che ti spingono a rilanciare su un obiettivo o accordo, anche con fermezza. Occhio solo a non essere troppo rigido, soprattutto se ti muovi all’interno di un team: si può mantenere la propria direzione, senza chiudere al confronto. In questo periodo c’è comunque una bellissima energia creativa che pulsa in sottofondo, legata a un progetto nuovo, a un’idea che prende forma, a un’intuizione che merita spazio. Chi deve dimostrare qualcosa, sostenere un esame, conquistare una posizione ha successo. Favoriti viaggi di lavoro. (continua)