CANCRO: LA STAFFETTA TRA SATURNO, MARTE E NETTUNO

Il mio limite negli ultimi anni è stata la paura di allontanarmi da casa. Di nuotare in acque più vaste, di andare dove non ero mai stato, di alzare l’asticella e tentare imprese più audaci. Oppure: avverto un desiderio di evasione, ma raramente mi concedo di indagarlo fino in fondo. Tanto che in questo momento il Cancro mi fa pensare a Nemo, il pesciolino con la pinnetta atrofica che, ad un certo punto, si trova “sparato” in acque aperte, dimostrando a se stesso e al padre apprensivo (che simbolicamente parlando rappresenta il lato più prudente dentro ognuno di noi) di potercela fare alla grande. Il Cancro sta in quel punto là: da un lato c’è il desiderio di spaziare, dall’altra il timore di uscire dal recinto. Ma ora che Plutone ha lasciato l’opposizione, questo desiderio di espansione inizia a prevalere sulla paura di saltare lo steccato. 



 
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