CAPRICORNO: LA STAFFETTA TRA SATURNO, MARTE E NETTUNO
Il mio limite negli ultimi anni è stato dire le cose. Esternare un malcontento sul lavoro o in amore, mostrare incertezze o fragilità che possono essere in contrasto con l’immagine tutta d’un pezzo che il mio segno si auto-impone. Piuttosto me le tengo dentro, ci rimugino, le tiro fuori solo quando non ne posso più e questo spesso crea danni. Il mio limite sono le mie aspettative su me stesso, talmente alte che raramente trovano riscontro nella realtà dei fatti. E con Plutone sul groppone, negli ultimi anni non mi sono concesso niente: un passo avanti all’altro, come un soldatino, senza mai mettere in discussione la meta. Adesso però la musica sta cambiando. Anche a costo di mettere a tacere la sentinella interiore del mio senso di responsabilità, se non voglio (più) qualcosa, lo dico apertamente. Se un percorso non fa più al caso mio, mi consento di metterlo in discussione. E lo dico. Altroché se lo dico.