Il mio limite negli ultimi anni è stata la paura di diventare grande. Di fare quel salto di qualità che da un lato mi porta a crescere (nella carriera ma anche nella vita personale) ma dall’altro moltiplica anche l’impegno e le responsabilità. Questa paura mi ha portato – metaforicamente parlando – a rinviare la discussione della mia tesi di laurea, non sentendomi pronto a essere sparato nel mondo adulto. Mi ha portato a evitare una scelta di campo, continuando a essere un po’ questo e un po’ quello, perché finché non scegli, ogni cosa resta “possibile”. Questo è vero, ma allo stesso tempo se tieni troppi files aperti, non sai più chi sei e di cosa sei capace. “Gemelli in cerca d’autore”, direbbe Pirandello, che nel tempo sono diventati “uno, nessuno e centomila”. Ed ecco che questo cielo di primavera ha proprio il senso di stimolare una scelta di campo, che da fine maggio può portare a diventare “grandi” nel senso più bello del termine.