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IL PERSONAGGIO DELLA BILANCIA: CAMILLA “BILLA” (“MALEDETTO IL GIORNO CHE T’HO INCONTRATO”)


La Bilancia si pone esattamente a metà del cerchio dello Zodiaco, agli antipodi dell’Ariete, un’opposizione che ritroviamo anche nelle loro rispettive nature. Laddove l’Ariete dice «Io sono» portando avanti l’iniziativa individuale, la Bilancia risponde «Io e te, insieme, siamo» introducendo nello Zodiaco il senso dell’altro, e facendosi paladina della capacità di relazione necessaria ad includerlo. Da lì in poi, tutto cambia: inizia un secondo semicerchio (da Bilancia a Pesci) declinato al plurale, dove la presenza di questa alterità è dominante sulla singolarità dell’individuo. E la Bilancia, con la sua vocazione a mediare, è la prima interfaccia nel rapporto con l’altro. Lo cerca, si sforza di creare un terreno comune, di stabilire accordi fatti di reciproci diritti e doveri. Per farlo, deve necessariamente immedesimarsi, entrare nella mentalità dell’altro, correndo il rischio di esserne condizionata. Deve valutare tutte le possibili ripercussioni delle proprie azioni, scivolando talvolta nella più grande indecisione. Anzi, qualcuno la chiama affettuosamente Bilansia, quasi a sottolineare la sua tendenza ad “impallarsi” nella ossessiva ricerca della cosa giusta da fare. C’è un personaggio al quale questo identikit calza alla perfezione ed è Camilla “Billa” Landolfi (Margherita Buy) in “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”. Basta pensare alla location del suo primo incontro con Bernardo – il pianerottolo dello studio dello psicoanalista che hanno in comune – per tratteggiare l’universo del segno. Il suo romanticismo, le piccole idiosincrasie, l’ipocondria, il trousse traboccante di medicinali (per lo più inutili). Con Bernie ha un rapporto a fisarmonica: si avvicinano e si allontanano, come i protagonisti di “Harry ti presento Sally” (con i quali hanno molto in comune). Sanno perfettamente che la loro è qualcosa di più di un’amicizia, ma se non fosse neanche amore? (ecco a voi l’indecisione della Bilancia!). «E se poi roviniamo tutto?» (ed ecco anche la proverbiale ansia delle conseguenze). Memorabile la scena in cui stanno per baciarsi, a detta loro a scopo terapeutico (gli “alibi”). E poi c’è la sua garbata goffaggine alla Bridget Jones (altra grande icona del segno) che attraversa interamente il film per raggiungere l’apice quando manda inavvertitamente all’aria le riprese della testimonianza di Catfish sulla morte di Jimi Hendrix. Questo sì che mette a dura prova il loro rapporto, ma forse è proprio a questo “urto” a scuoterla dalla prudenza tipica del segno e a farle ammettere che il loro – ebbene sì – è proprio amore. 

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