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LA LUNA NUOVA IN PESCI, PONTE VERSO UNA NUOVA VITA


Anche ai “sogni”, dicevo, ed è una cosa davvero calzante perché i Pesci incarnano proprio l’archetipo del sogno. Ultimo segno dello Zodiaco, sono i più lontani da terra ma allo stesso tempo i più vicini alle sfere più alte della spiritualità. Sono incaricati di scorgere e valorizzare il “divino” che si intreccia nelle maglie della materia. Non sorprende quindi che talvolta sembrino creature di un altro mondo, non del tutto “progettate” per confrontarsi con i lati più concreti dell’esistenza ma, allo stesso tempo, capaci di coglierne gli aspetti più rarefatti. 

Ecco perché per certi versi una Luna Nuova in Pesci ha prima di tutto il senso di spingerci a staccarci da terra, a non considerare le cose sono nella loro natura concreta (quanto pesano, quanto rendono, quanto possono funzionare) ma anche nei loro riflessi più spirituali: come mi fanno sentire? quanto possono nutrire la mia anima? Ci spinge a non ragionare solo con la testa ma anche con la pancia, soprattutto quando dicono cose diverse. Soprattutto perché di giorno, col lume della ragione, spesso ci aggiustiamo le cose, ci raccontiamo delle verità di comodo che “di notte” (alla luce della Luna e delle emozioni) così rotonde poi non sono. E invece questa Luna Nuova in Pesci ci spinge a leggerci dentro, a tenere conto anche dei nostri stati d’animo. 

Prima di andare oltre, vorrei mettere a fuoco il Simbolo Sabiani associato al 1° grado dei Pesci, che ospita la congiunzione tra il Sole e la Luna, perché mi sembra particolarmente significativo. Se non li conoscete, i Simboli Sabiani sono 360 immagini simboliche (una per ciascun grado dello Zodiaco) elaborate agli inizi del 900 dall’astrologo Marc Edmund Jones insieme alla sensitiva Elsie Wheeler. Alcuni sono decisamente “criptici”, ma nel complesso possono rappresentare una guida e un’ispirazione interessante. Io li uso molto proprio nella lettura delle Fasi Lunari.

In questo caso al 1° grado dei Pesci troviamo «UNO SCOIATTOLO CHE SI NASCONDE DAI CACCIATORI», un simbolo che mi fa pensare immediatamente alla capacità di percepire quando muoversi e quando fermarsi, quando uscire all’aperto nel mondo e quando invece “nascondersi”. E questo mi risuona tantissimo con un più o meno consapevole desiderio che molti di noi potrebbero avvertire in questo momento: quello di “isolarsi” un po’. Di tornare più in contatto con se stessi, lasciando allo stesso tempo fuori dalla porta il resto del mondo. 

Forse perché abbiamo bisogno di un periodo di “incubazione”, di lasciar sedimentare un’idea, un proposito prima di esprimerli e metterli in atto. Forse perché in mezzo a mille distrazioni (tra chi la vuole cotta e chi la vuole cruda) sentiamo il rischio di perdere di vista come la vogliamo noi. E invece alle soglie di questa primavera in cui molti tappi salteranno, è importante sapere bene cosa vogliamo, al netto di sensi di colpa, senso del dovere e condizionamenti vari. O forse semplicemente per ritrovare concentrazione e centratura su noi stessi, magari in vista di un appuntamento importante (come un esame, un concorso, un passo di crescita personale). 

Come la giri la giri, la prima indicazione di questa Luna Nuova è proprio quella di ritagliarci i nostri spazi, di tornare padroni del nostro tempo. Di lasciare il “guscio” solo se/quando lo vogliamo, e non quando ci sentiamo in dovere di farlo. È una Luna Nuova che ci spinge a “fermarci” di quando in quando a riflettere, e a non fare una mossa fintanto che non ci sentiamo pienamente pronti a farla. Ci spinge a “soffermarci” sulle cose, rallentando dove serve, mettendo meglio a fuoco una scelta. (continua)

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