OROSCOPO 2016 – ACQUARIO

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Il nostro è un segno che ama cambiare. Altri segni sono rassicurati dal fatto che una cosa sia per sempre. L’Acquario no: nel suo corredo astrologico è presente il seme del nuovo. Le cose nuove lo attraggono, le nuove sfide gli consentono di tirare fuori il meglio di sé. Può cambiare pelle moltissime volte nella vita, evolversi in mille diverse direzioni verso le quali la curiosità lo conduce. Già da qualche anno, il tema della scelta è al centro del nostro cielo. Vediamo perché.

Dal 2011 l’ingresso di Urano in Ariete ci ha smosso con una potente voglia di aria nuova. Per alcuni è stato un vero e proprio risveglio: nuovi lati dell’identità e del talento che giacevano sepolti sotto la polvere delle abitudini sono tornati alla luce. Personalmente, il 2011 ha portato l’astrologia nella mia vita: prima, nulla più di una vaga curiosità; dopo, una presenza. Da lì in poi, nulla è stato più uguale. Per altri la rivoluzione interiore è stata forse meno radicale, ma non per questo meno prorompente nel suggerire nuove possibili strade per esprimere la propria personalità. E molti nati del segno, dapprima timidamente, hanno iniziano a sperimentarsi in nuove attività. Insomma, dal 2011 soffia un potente vento di cambiamento a tratti ci ha spinti verso nuovi orizzonti e a tratti ha fatto sbattere le vele in cerca di una direzione. Altrettanto potente è stato il senso di apnea e di oppressione nel sentirsi in qualche modo ingabbiati in una vita che iniziava a sembrare “vecchia”.

Non era ancora tempo di scelte radicali: dalla fine del 2012 è arrivato Saturno che ha iniziato a testare questo nostro desiderio di cambiare pelle, aprendoci gli occhi sulle nostre responsabilità e possibilità, sconsigliandoci di non gettare alle ortiche il certo per l’incerto. Il suo monito: rivoluzione sì, ma con responsabilità, dopo aver verificare tutte le variabili e studiato bene le regole del nuovo mondo nel quale desideravamo avventurarci. Per questo motivo, il 2013/15 è stato un biennio “tra due mari”: ormai lontani, almeno con la mente, dal nostro ieri, ma non ancora abbastanza vicini al nostro domani. Sospesi in un oggi di appassionanti scoperte e di raggelanti paure. Perché Saturno in quadratura “alta” (dal novembre 2012 al settembre 2015) di ogni cosa, anche della più gratificante, ci ha mostrato sempre il lato più “duro”, quello della responsabilità che ogni conquista comporta. Giove in opposizione, inoltre, ci ha richiesto continui compromessi e ci ha spinto a trovare un “terreno” a volte impervio di collaborazione, mentre si sa che l’Acquario ha il DNA astrologico di un battitore libero, indipendente e orgoglioso.

Chi più chi meno, quindi, questi ultimi tre anni sono trascorsi come uno slalom tra i paletti di un cielo difficile che ci ha offerto molto e molto ci ha richiesto in cambio. Ecco perché il 2016 davvero è un importante anno di svolta. Dopo aver trascorso tre anni frammentati nelle mille rifrazioni del nostro talento e delle nostre ambizioni, i pezzi del puzzle si ricompongono in una nuova immagine. Giunge finalmente il momento di scegliere, di abbandonare come una vecchia pelle ciò che ormai è innegabilmente estraneo a questa immagine e spiccare un salto nella direzione del nuovo. Più forti nelle nostre certezze dopo un così lungo “allenamento” con Saturno in quadratura, svanisce la paura di muovere uno, due, tre, mille passi nella direzione dei nostri desideri.

Sarà un anno che instaurerà un nuovo ordine, fatto soprattutto di selezione e “pulizia” nelle amicizie e negli obiettivi. Meno frenati dalla paura di perdere il consenso e dal timore di scelte sbagliate, sapremo decidere in modo fermo e deciso chi far salire sull’Arca di Noè che ci traghetta nella nostra nuova vita.

Fin qui mi sono concentrato sul cambiamento perché la maggior parte dei nati del segno sta attraversando una transizione tra due momenti importanti della vita. Tutto ciò che ho scritto deve essere però letto con elasticità, perché il cambiamento non necessariamente si riflette nel passaggio da un’occupazione all’altra o nel trasferimento da un luogo all’altro. Potrebbe riguardare aspetti più “sottili” della propria realtà psicologica o della vita di coppia. Anche chi non è a cavallo di una scelta vera e propria ma ha semplicemente bisogno di ritrovare un centro fatto di certezze e punti fermi, nel nuovo anno sarà più centrato e meno confuso da dubbi o da ripensamenti.

Questa maggiore centratura, questo riprendere le redini delle nostre decisioni e poter finalmente lanciare il cavallo al galoppo dopo tre anni trascorsi in un trotto lento e misurato illuminerà di nuova luce anche l’amore. Più appagati e soddisfatti, e soprattutto meno stressati dalla preoccupazione di tenere in piedi un castello di carte a volte precario, ritroviamo il gusto di aprirci all’altro, meno gelosamente attaccati ai nostri spazi e alle nostre cose. Quando sei in stato d’affanno, non resta molto da condividere con l’altro. Ad alcuni la nostra può esser sembrata freddezza, o distacco. In realtà eravamo solo frammentati, smarriti e (pre)occupati a trovare una giusta sintesi tra ciò che siamo sempre stati e ciò che desideravamo diventare. Tra due mari, come dicevo. Quest’anno, ritrovata la direzione, sarà più facile e naturale lasciarsi un po’ andare e fare spazio all’altro, sia per chi è in coppia e ritrova il piacere della condivisione, sia per chi è reduce da un triennio (o quasi) di “singletudine” e riscopre la voglia di cercare un nuovo compagno di viaggio.

Insomma, sotto tutti i punti di vista questo è un anno di svolta, che ci rimette al centro delle scelte ed elimina le situazioni vissute passivamente, per paura o per condizionamento. C’è una battuta del film “Mr. Nobody”, film che per molti aspetti rispecchia il nostro recente passato, che mi ha colpito moltissimo. Nemo Nobody, l’ultimo dei “mortali”, ultracentenario in una società del futuro che ha ormai sconfitto la mortalità – dice in punto di morte: “Non ho paura di morire, ma di non aver realmente vissuto la mia vita”. E’ una paura che forse anche noi abbiamo incontrato negli ultimi tempi, una paura della quale questo nuovo anno ci libererà definitivamente.

(da “L’Oroscopo 2016 di Simon & The Stars”
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