ACQUARIO: OROSCOPO MENSILE – GIUGNO 2018

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Maggio è stato un mese faticoso, non c’è che dire. Nell’oroscopo dello scorso mese parlavo di dilemmi, scelte e grandi (in)decisioni. È come se il cielo di maggio avesse suonato la campanella e ci avesse spinto ad agire. Agire per mettere a terra in modo concreto e continuativo ciò che desideriamo davvero fare. Agire per eliminare, tagliare e sfrondare ciò che invece è di troppo. Ma soprattutto “scegliere” per capire cosa finisce nel primo gruppo, proseguendo il cammino insieme a noi, e cosa invece resta indietro, come la vecchia pelle di un serpente che sta facendo la muta. E Dio solo sa quanto sia difficile per noi staccarci, chiudere, scegliere quando una scelta rappresenta l’abbandono di ciò che non è in linea con la direzione prescelta. Il nostro segno zodiacale ha una forte vocazione “cosmica”: vorremmo poter fare tutto, abbracciare tutti, mettere insieme le alternative lontanissime l’una dall’altra. E in molti casi ci riusciamo benissimo. Ma questo ha creato nel tempo un sovraccarico nel quale diventa difficile barcamenarsi. Ed ecco che il cielo di maggio, rompendo indugi e titubanze, dice “scegli!”. Ed ecco che come per magia qualcuno dalla metà del mese scorso ha iniziato a spostare i mobili a casa, a capovolgere gli armadi per eliminare per lo meno lo strato più antico di vecchi abiti (ed abitudini) che ormai appartengono ad un’identità che vive solo nei ricordi. Ha iniziato ad avvertire il bisogno di spazi nuovi, più aperti e meno ingombri. E ha cominciato (e questa si che è una vera magia) a dire anche qualche “no”, quella parolina magica che in questo periodo ha dentro di sé il potere dirompente della rinascita. Perché dal coraggio di dire un “no”, di rimandare al mittente qualcosa che non fa al caso nostro, comincia a definirsi la rotta di un viaggio di ri-definizione dei nostri contorni.

In questo scenario, il cielo di giugno è decisamente migliore, più scorrevole e costruttivo, di quello del mese scorso. Se maggio ha messo in luce (talvolta con una certa durezza) la necessità di scegliere e di eliminare ciò che è di troppo, giugno inizia a mostrare i primi germogli di novità. Se maggio ha mostrato ciò che non faceva più al caso nostro, giugno mette in luce ciò che invece ci somiglia. Il Sole attraversa infatti la Quinta casa della creatività e consente di mettere a fuoco ciò che realmente ci consente di esprimerci. Bisogna dismettere i panni del soldato di trincea, che nei mesi scorsi si è sforzato per tenere in piedi un sistema improntato al dovere, alla scadenza, alla performance e alla paura di disattendere un’aspettativa. E bisogna riscoprire l’amore e la passione per le cose che si fanno, anche a costo (come dicevo) di dire un “no” coraggioso e prezioso al tempo stesso. Perché finché non sgomberiamo il campo dalle cose fatte per “dovere”, non possiamo capire fino in fondo quali siano quelle che ci danno piacere. In molti casi, naturalmente, ci sono esigenze economiche che spingono a mantenere un lavoro che ormai non offre più stimoli, su questo non si discute. Nonostante questo, però, è importante averne consapevolezza e iniziare a lavorare ad un cambiamento, con il tempo che ci vorrà. Su questo insisto moltissimo perché mi sono reso conto che molti nati del segno attraversano una fase confusa, in cui non gli è più del tutto chiaro cosa vogliono. E come dice il proverbio, chi non sa dove andare, finirà probabilmente nel posto sbagliato. Al contrario, bisogna sfruttare il cielo positivo di giorno, con Marte nel segno e con il Sole in bellissimo aspetto, per ascoltarsi, capire quali siano le cose che vanno nella stessa direzione dei nostri desideri, ed investire là le energie migliori. Insomma, lo scenario resta quello delle “scelte” (che fa da sfondo a questo periodo) ma mentre maggio ha posto l’accento sul “moto da luogo” di ciò che non vogliamo più, giugno permette di vedere con maggiore chiarezza il “moto a luogo” di dove vogliamo andare. Non solo. Il transito di Mercurio e del Sole in Sesta casa (attivo nella seconda metà del mese) aiuta a pianificare una strategia concreta di cambiamento, che non viva solo di desideri e aspirazioni astratte, ma di mosse concrete. 



 
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