ACQUARIO: OROSCOPO MENSILE – MAGGIO 2019

E quando si parla di un lavoro di consolidamento delle radici, non si può non pensare alla casa e alla famiglia. Nella prima metà del mese potrebbero emergere situazioni familiari che reclamano la tua attenzione e che in alcuni casi richiedono di intervenire attivamente. E per quanto sulle prime possano suscitare fastidio o preoccupazione, sono richiami assolutamente fondamentali. Perché se è vero che ogni catena è forte come il suo anello più debole, maggio è un mese in cui passare in rassegna la catena alla ricerca degli anelli che richiedono assistenza e manutenzione. E se ci sono situazioni che zoppicano, che non sono abbastanza solide, vanno rafforzate. C’è un ricordo che mi è rimasto impresso da quando studiavo fisica al liceo: la differenza tra equilibrio stabile ed equilibrio instabile. Il primo, quello stabile, è quello che tende a ricrearsi anche se una forza esterna lo “disturba”. Perché è ben assestato e non teme interferenze. Il secondo, invece, è quello del castello di carte che, applicata una forza esterna, si sfalda. Ecco, maggio è un mese che ci spinge a passare in rassegna le situazioni più importanti della nostra vita alla ricerca degli equilibri “instabili” e soprattutto di un modo per stabilizzarli. 

Finora abbiamo parlato molto di due grandi temi, strettamente legati l’uno all’altro: le scelte e la ristrutturazione delle fondamenta. Due temi che sono strettamente legati perché in questo momento per rinforzare le strutture portanti della vita dell’Acquario, bisogna arrivare all’essenza, sfrondare tutto quello che è di troppo. Perché, un po’ per rimandare certe scelte, un po’ per non dire di no a nessuno, sono tanti i nati del segno che hanno una vita sovraffollata. Per far crescere ciò che veramente ci sta a cuore, occorre sgomberare il campo da tutto ciò che crea solo disordine o dispersione di energie. Questo è un “macro-tema” del nostro segno, che fa da sfondo un po’ a tutto l’anno, ma in questo periodo potrebbe crescere d’importanza e riflettersi soprattutto sul fronte della casa, che rappresenta un riflesso esteriore del nostro tempio interiore. Molti di noi hanno case stracariche di oggetti, solo perché ogni cosa rappresenta un ricordo, una sfumatura cui non hanno paura di rinunciare. Ma così facendo finiamo sepolti in un museo talmente pieno che gli oggetti smettono di avere un senso. Ecco che diventa essenziale rinnovare gli ambienti, alleggerire gli spazi eliminando tutti quegli accumuli che hanno nel tempo hanno smarrito il loro senso, perché rappresentano in qualche modo l’espressione di ciò che siamo stati ma non di ciò che siamo adesso. Diventa essenziale perché siamo come vasi che hanno bisogno di svuotarsi per essere riempiti di novità. Se continuiamo ad essere pieni “fino all’orlo” (di impegni, di oggetti, di incombenze) non potremo mai accogliere qualcosa di nuovo che ci rappresenti fino in fondo. Da questo punto di vista, maggio è un mese che ci spinge a passare in rassegna le nostre vite (dall’agenda ai cassetti dell’armadio) chiedendoci: è qualcosa che faccio perché ancora mi rispecchia davvero? E’ un indumento che ancora mi sta bene addosso e riflette il mio modo d’essere? O rappresenta solamente un ricordo dal quale è difficile separarsi? Tutto è soggetto a scelte: o merita di essere riconfermato, o vale la pena di alleggerirsene. La vita è un curioso gioco di rifrazioni tra la sfera interiore e quella esteriore: per capire lo “stato” delle nostre vite e la necessità di una ristrutturazione dobbiamo guardare proprio la nostra casa e i nostri armadi. E chi coglie la scia dell’insegnamento di questo cielo, a maggio potrebbe avvertire il desiderio di gettar via ciò che è di troppo.



 
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