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BIOGRAFIA DI UN’ECLISSI: LUNA NUOVA IN TORO


Ciao a tutti! Come state? Come forse già saprete, perché me lo state chiedendo in molti, sabato 30 aprile ci sarà una Luna Nuova in eclissi in Toro, alla quale volevo dedicare un approfondimento. Partiamo dall’eclissi, un fenomeno che suscita sempre una certa curiosità sin dalle più remote antichità. Cominciamo dicendo che le eclissi di per sé non sono un fenomeno “raro”, perché si verificano due volte l’anno, a distanza di sei mesi circa l’una dall’altra. Certo poi magari non sono visibili se non in alcune zone del mondo, ma comunque ci sono e – dal punto di vista astrologico – si fanno sentire parecchio. E diciamo anche che l’eclissi di Sole (come quella di sabato 30 aprile) è una Luna Nuova, e quindi una “congiunzione” tra Sole e Luna, che avviene in prossimità dei nodi lunari. Al contrario, l’eclissi di Luna sono è una Luna Piena (e quindi un’opposizione tra Sole e Luna) che si forma in prossimità dei nodi lunari.

Ciò che le rende diverse, quindi, da una normale Luna Nuova o Luna Piena è la vicinanza ai nodi, grazie alla quale la Terra, il Sole e la Luna vengono a trovarsi sullo stesso piano orizzontale creando così il fenomeno delle “ombre”. Il passaggio della Luna che oscura il Sole (nell’eclissi solare) o l’ombra della Terra che oscura la Luna, nell’eclissi lunare. A livello astrologico, poi, questa vicinanza ai nodi “amplifica” la natura delle rispettive fasi lunari, per cui possiamo dire che una Luna Nuova in eclissi è come un “maxi novilunio”: la sua funzione di “seme”, di inizio di qualcosa di nuovo, è aumentata esponenzialmente dalla sua natura “eclissata”. Ecco perché molto spesso una Luna Nuova in eclissi rappresenta un giro di boa importante che dà alla vita una direzione leggermente diversa. Certo, molto dipende poi dal segno in cui cade e dai rapporti che forma con il cielo individuale di ognuno, ma probabilmente un effetto-sterzata fa parte delle qualità generali delle eclissi.

Ma prima di proseguire nel discorso, c’è un aspetto molto interessante e molto poco conosciuto delle eclissi: la loro natura “seriale”. Ciascuna eclissi infatti appartiene ad una determinata “famiglia di eclissi” che si ripresenta ogni 18 anni. Di conseguenza, l’eclissi solare di sabato 30 aprile ha già fatto la propria comparsa nel 2004, nel 1986, nel 1968, nel 1950 e così via. E ciascuna Serie ha proprie caratteristiche ben precise, ci consegna di volta in volta messaggi che si ripetono con un simile valore simbolico. Pensate che fenomeno curioso: ad un certo punto, appare una nuova serie di eclissi, in concomitanza con uno dei due poli terrestri. Ogni 18 anni si ripresenta, avvicinandosi all’equatore. Lo raggiunge dopo 622 anni, dopo essersi manifestata per 35 volte, e questo segna la metà della sua vita. Nei successivi 622 anni appare ancora ogni 18 anni, e si sposta verso il polo opposto rispetto a quello che l’ha vista nascere, per poi lasciare definitivamente il pianeta.

E’ un’immagine suggestiva, come se ciascuna eclissi fosse un personaggio che vive 1244 anni, che viene a trovarci ogni 18 anni per consegnarci un certo messaggio, per farci riflettere su determinati temi. L’eclissi del 30 aprile appartiene ad una Serie piuttosto antica (la SS 119) iniziata al Polo Nord il 15 maggio 850 d.C., che si ripresenterà altre cinque volte (nel 2040, nel 2058, nel 2076, nel 2094) prima di lasciare definitivamente il nostro pianeta nel 2112. E andando all’origine della Serie, possiamo calcolarne il tema di nascita, decifrando così le caratteristiche dei suoi messaggio ed insegnamenti. Parliamo di un’eclissi in Toro, primo segno di terra dello Zodiaco, e questo è il primo indizio: un invito alla concretezza, all’attenzione alle risorse ma, ancor prima, a trovare un modo per “mettere a terra” i nostri propositi. Nell’eclissi infatti troviamo riflessa una delle dialettiche più interessanti in astrologia: quella tra il fuoco dell’iniziativa e la terra della realizzazione concreta.

E la troviamo rappresentata proprio dalla prima coppia di segni che la esprimono: l’Ariete (espressione del maschile che “feconda”) ed il Toro (il femminile che accoglie l’impulso e gli dà forma). Due principi antitetici ma del tutto complementari. Per il fuoco dell’Ariete, tutto è possibile, una ne fa e cento ne pensa, è iniziativa allo stato puro: guarda solo avanti. Per la terra del Toro, serve molto di più per plasmare l’iniziativa. Occorrono tempo, pazienza, organizzazione delle risorse. Perché Roma non è stata fondata in un giorno, ed il Toro lo sa bene. Perché «il pensiero vola e le parole vanno a piedi, è ecco tutto il “dramma” dello scrittore», per usare le parole di Julien Green. In altri termini, ben vengano le iniziative, ma poi bisogna trovare anche il modo per realizzarle concretamente.

La cosa interessante, però, è che rispetto alla “matrice” della Serie (l’eclissi dell’850 d.C.), quella del prossimo 30 aprile ha lo stesso ascendente in Sagittario (e quindi la stessa vocazione ad allargare gli orizzonti per andare oltre) ma una serie di aspetti molto più armonici. Segno evidente che in molti casi potrebbe mostrarci una soluzione alla quale non avevamo pensato in precedenza, o darci l’ordine ed il metodo necessari per realizzare qualcosa che finora non siamo riusciti a realizzare. Interessante anche il fatto che cada nella Sesta casa dell’organizzazione, aiutando in molti casi a riorganizzare le cose in maniera diversa e più “stabile” sul lavoro, in casa, o negli equilibri della coppia. Non solo: Mercurio (appena entrato in Gemelli) forma un trigono con Plutone, segno che la comunicazione si fa più incisiva, diventa più facile dire le cose in maniera diretta e soprattutto superare eventuali “tabù”. Se ci sono discorsi che finora non siete riusciti ad affrontare per paura di incrinare un rapporto, o anche solo per insicurezza personale, questa Luna Nuova in eclissi potrebbe darvi quella spinta necessaria a farlo. (continua)

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