Il Cielo del Momento

LA LUNA NUOVA DELLA RIVOLUZIONE – SEGNO PER SEGNO


Sulla base di questa premessa, vorrei partire direttamente dal Simbolo Sabiano associato al 1° grado dell’Acquario, che è esattamente dove si forma la Luna Nuova, perché mi sembra particolarmente significativo. Se non li conoscete, i Simboli Sabiani sono 360 immagini simboliche (una per ciascun grado dello Zodiaco) elaborate agli inizi del 900 dall’astrologo Marc Edmund Jones insieme alla sensitiva Elsie Wheeler. Alcuni sono decisamente “criptici”, ma nel complesso possono rappresentare una guida e un’ispirazione interessante. Io li uso molto proprio nella lettura delle Fasi Lunari.

In questo caso al 1° grado dell’Acquario troviamo un simbolo che va dritto al punto, senza fronzoli e giri di parole, e ci parla di «UN TEMPORALE INASPETTATO», un qualcosa che ci riscuote e ci risveglia (il “tuono”), mostrandoci spesso le cose in una prospettiva diversa, forse per ciò che realmente sono squarciando il velo dell’abitudine o dei condizionamenti (il “lampo”). Se ci pensate, il temporale serve proprio a scaricare l’aria da un accumulo di energia che trova un suo sbocco, di una “tensione” che finalmente si traduce in azione. Dirompente, se vogliamo, ma comunque in grado di mobilitare un’energia che prima era “ferma”. 

Un temporale che non può essere che “inaspettato”, considerando che a portarlo è una Luna Nuova in Acquario, segno governato da Urano, pianeta delle sorprese e degli imprevisti. A ben vedere, però, nella maggior parte dei casi questo temporale è “inatteso” non tanto per noi, quanto per chi ci sta accanto, dal momento che rappresenta l’apice di un processo di trasformazione che da tempo lavorava dentro. Ma quand’anche giungesse con una virgola di imprevisto, inquadrato in questo contesto ha comunque un effetto assolutamente positivo. Scuoterci dal torpore, farci guardare le cose in maniera diversa, farci vedere nuove strade che altrimenti non avremmo considerato…

…e “liberarci” di qualcosa che ci andava “stretta”. Non dimentichiamo infatti che questo “temporale” nasce in casa di Urano, un pianeta che ha profondi collegamenti con la figura mitologica di Prometeo: sfidare gli dèi (e quindi l’autorità costituita) per consegnare il fuoco agli uomini, rendendoli così più liberi e autonomi. Un pianeta che rappresenta proprio il fulmine di una nuova conoscenza che squarcia le tenebre dell’ignoranza. Il terremoto di una rivoluzione che deve inevitabilmente rompere il guscio di uno status qui affinché qualcosa di nuovo possa nascere. 

Del resto, pensate alla “sorpresa” che ha rappresentato la stessa apparizione di Urano quando nel 1781 fece capolino nel telescopio di un astronomo olandese. Per millenni Saturno (l’ultimo pianeta visibile ad occhio nudo) era stato considerato il “confine estremo” del sistema solare… e invece no: spunta Urano e cambia per sempre la geografia del sistema solare. Introduce il concetto che, oltre l’orizzonte del visibile (che per definizione è soggetto a cambiare nel tempo) possa esserci qualcosa di più. 

Che oltre l’orizzonte della tecnica, possano esserci il progresso e l’innovazione, e guarda caso l’apparizione di Urano tiene a battesimo la rivoluzione industriale. Che oltre i confini dell’oppressione, possa esserci la scintilla di una liberazione, e guarda caso Urano tiene a battesimo anche la rivoluzione francese, che diventa il simbolo della reazione a qualsiasi cosa ci faccia sentire oppressi. 

Un clima che in qualche modo inizia a riecheggiare in questo 2023 in cui Plutone torna a visitare il segno dell’Acquario, dopo un’ultima apparizione che risale proprio alla seconda metà del settecento e all’epoca di quelle due grandi rivoluzioni. E questo non vale naturalmente sono nel “macro” e negli scenari che riguardano la società nel suo complesso. Vale anche nel “microcosmo” individuale di ognuno di noi, dove ribellione e progresso sono i due binari sui quali marcia il cielo di questo nuovo anno. (Continua)

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