Il Cielo del Momento

PLUTONE E LA CAVERNA DELLE IDEE


Ciao a tutti! Come state? Ci stiamo addentrando sempre più nella «Scorpio Season», nel cuore dell’autunno, in una fase dell’anno che ci spinge molto all’introspezione. Una fase impegnativa a livello psicologico, ma anche molto importante. Perché i transiti in Scorpione, vuoi o non vuoi, sono sempre molto molto intensi. C’è un’energia particolare che si sprigiona dall’Ottavo segno dello Zodiaco. Tutto è più intenso: si accentuano le nostre paure, ma diventano più forti anche i nostri desideri e le nostre pulsioni. Questa maggiore intensità è tipica dei transiti in Scorpione: la sperimentiamo ogni anno in Novembre.

Ma la sperimentiamo soprattutto in questi giorni della Fase Crescente, che ci accompagnano alla Luna Piena del prossimo 19 novembre. Quello è il momento di massima “luminosità” (e, quindi, consapevolezza) dell’intero ciclo lunare iniziato con la Luna Nuova dello scorso 4 novembre. L’ho definita la Luna della Verità e le ho dedicato un approfondimento che potete rileggere a questo LINK. Ecco perché in questi giorni tra il Primo Quarto ed il Plenilunio i temi forti del “mese dello Scorpione” emergono con maggiore intensità.

Ecco perché forse avvertiamo più forti certe “paure”, ma anche il desiderio di liberarcene. Abbiamo bisogno di andare a fondo delle cose, senza fermarci alla loro superficie. Del resto, come abbiamo spesso ripetuto, lo Scorpione è associato all’archetipo delle profondità. E’ il segno governato da Plutone, il pianeta più esterno del sistema solare conosciuto. Laggiù, in estrema periferia, è il meno illuminato dai raggi del Sole e della ragione, e proprio per questo rappresenta le profondità della nostra anima. Nel regno di Plutone albergano i nostri “desideri”, spinte primordiali alla vita.

Il desiderio plutonico è come il carbone che arde nella camera di combustione di una locomotiva a vapore. Non è ancora una vera e propria direzione: perché si giunga a quello occorre che una serie di altri ingranaggi trasformino questa energia in movimento. Occorre uno “sterzo” che consenta di controllare la direzione, correggendo eventuali sbandamenti. Occorre una “rotaia” che possa tracciare una rotta senza curve e dispersioni di energia, in grado di condurre la macchina a destinazione seguendo l’itinerario migliore, e così via. Occorre insomma tutta la gamma degli altri archetipi governati dal Sole, ma certo è che senza questa primordiale energia non ci sarebbe alcun movimento. Sono le nostre pulsioni, i nostri istinti, i nostri desideri a “muovere” la macchina, perché anche il più avanzato dei motori in assenza di carburante resta immobile.

Ed è proprio nel regno di Plutone e dello Scorpione che alberga questo carburante, la radice di tutti quei movimenti evolutivi che ci spingono verso nuovi progetti di crescita (perfettamente rappresentati dal successivo archetipo del Sagittario). Qualsiasi progetto vediamo affacciarsi alla nostra mente (a meno che non sia un capriccio estemporaneo del momento) ha una sua radice in questo sottosuolo che potremmo definire “inconscio”. Corrisponde a un determinato desiderio che lo muove e gli dona energia vitale. Esprime una determinata pulsione che gli conferisce un movimento. Per questo, saper riconoscere la radice del desiderio di un determinato progetto significa comprenderne l’origine, la funzione e l’importanza. E significa spesso ritrovare energia e motivazione.

Tutto questo “magma” che scorre sotto la superficie cosciente appartiene al dominio dello Scorpione e di Plutone. Qui dobbiamo intenderci: quando parlo di “Scorpione” o del suo governatore “Plutone” non mi riferisco naturalmente ai nati del segno. Al contrario, mi riferisco ad un Archetipo (associato alle funzioni dello Scorpione) presente in ciascuno di noi, a prescindere dal proprio segno zodiacale. E’ quella parte della nostra personalità che ha la vocazione di “scavare” oltre la superficie delle cose per sondare le profondità più “buie”. Per illuminare e portare alla luce ciò che giace nei recessi dell’inconscio.

Allo stesso modo, a queste stesse profondità appartengono anche i nostri “nodi da sciogliere“, i meccanismi di coazione a ripetere, le nostre nevrosi e i nostri blocchi caratteriali hanno una radice nel mondo di Plutone, nel mondo degli istinti e dei desideri. Sono desideri negati. E anche in questo caso i transiti in Scorpione di questo mese ci spingono ad andare oltre, a guardare dietro il velo dei nostri blocchi e delle nostre nevrosi (“fenomeni”) direttamente nel mondo delle cause per comprenderne la radice più profonda.

Come nella Caverna delle Idee di Platone (che suona curiosamente simile a Plutone), per ogni “fenomeno” osservabile al di sopra della soglia della nostra coscienza esisterebbe una “matrice” nella mondo dei desideri. È lì l’origine di molti nostri comportamenti. Sia di quelli che ci spingono ad andare avanti (progetti, ispirazioni, idee e piccole o grandi imprese personali) sia di quelli che tendono a farci restare dove siamo impedendoci una reale evoluzione (blocchi psicologici, complessi, nevrosi, e meccanismo ripetitivi).

10420433_296616873862293_4737341677238648017_nNon sorprende quindi che i transiti in Scorpione siano così importanti per un verso e così faticosi per un altro. Non è insolito che nel corso di questi transiti un nostro normale meccanismo nevrotico ci salti all’occhio più del solito e ci spinga ad interrogarci sul perché. Perché faccio questo? Perché non riesco a fare quello? Perché casco sempre in questo tranello? Perché quella cosa mi fa paura? Dove mi sta impedendo di andare? Perché? Perché la vita mi mette continuamente di fronte alle stesse situazioni? Cosa non ho ancora compreso? 

Ciò che rende li rende intensi e faticosi allo stesso tempo è proprio la loro tendenza a spingerci a guardare nella Caverna e soprattutto a riconoscere ed illuminare la radice profonda di comportamenti che sul piano fenomenico conosciamo bene. “Illuminare” è la parola chiave, perché quello di Plutone e dello Scorpione è un mondo “buio”. Le idee che sono racchiuse in quella caverna ci fanno spesso paura perché non le conosciamo abbastanza bene. Plutone è il pianeta più lontano dalla luce del Sole e della ragione, e si sa che “il sonno della ragione genera mostri”. Ma ciò che alberga nella caverna di Plutone è tutt’altro che un mostro: è quel carburante di vita senza il quale non ci alzeremmo neppure dal letto la mattina.

E questo naturalmente non vale solamente per comprendere l’origine dei nostri blocchi, ma anche e soprattutto per comprendere la ragione e la radice dei nostri progetti e delle nostre iniziative. Ci svela di quale desiderio profondo siano espressione. Ci consente di comprendere quale sia la loro funzione e perché siano importanti per noi. E ci aiuta a dare corpo e sostanza a questi progetti “desiderati” e a trasformarli in realtà, grazie anche alla presenza di Saturno che è proprio il pianeta della concretizzazione materiale delle cose. Anche qui, si tratta di attingere alla Caverna delle Idee e trasportare i nostri desideri nel mondo dei fenomeni.

Insomma, il mese dello Scorpione è il mese delle “visite” alla Caverna di Plutone, visite dalle quali si torna più forti e più padroni di sé. È come scostare il velo di un teatro d’ombre e vedere d’un tratto l’Archetipo oltre il Fenomeno. Tra qualche settimana il Sole tornerà in Sagittario, segno dell’esplorazione e delle grandi conquiste del nuovo: forti della nuova consapevolezza derivante da questa “visita” nella caverna di Plutone, animati da nuove certezze su noi stessi, sarà tempo di ripartire alla conquista di nuove frontiere e di allargare gli orizzonti della nostra vita. Ma questi giorni che circondano il plenilunio di novembre sono giorni di grandi visite nella cantina dove albergano le “paure” o, se preferite, nella caverna dove albergano le “verità”. Perché, molto spesso, sono la stessa cosa.

Tenetelo presente da oggi alla Luna Piena del prossimo 19 novembre. Soprattutto alla luce di tutto ciò che abbiamo detto, all’origine del ciclo, rispetto alla Luna Nuova della Verità dello scorso 4 novembre. Perché tutto potrebbe sembrarci più impegnativo, più pesante, più “denso” e per certi versi più “grave”. Ma per quanto “pesante” è un passaggio prezioso, perché ci spinge a rimboccarci le maniche, tirar fuori il coraggio e scendere nella cantina del nostro inconscio per illuminarne gli angoli (ancora) bui.

Con amore,
xxx
S*

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