BILANCIA: OROSCOPO MENSILE – MAGGIO 2019

Come dicevo, però, un certo clima di “battaglie” resta anche a maggio. Quella che sta venendo fuori mese dopo mese è una Bilancia meno “morbida” ed accondiscendente. Una Bilancia che sempre più sta mettendo a fuoco ciò che desidera, ciò che merita e ciò che le spetta di diritto, e che su queste tre cose non è più disposta a fare sconti o deroghe. Non è più disposta a fare scelte dettate da esigenze altrui, a rinunciare alle proprie aspirazioni per andare incontro agli altri. Un percorso verso una maggiore autonomia che a maggio compie importanti passi avanti. Con il Sole e Urano nell’Ottava casa della trasformazione, sono soprattutto i rapporti con gli altri a cambiare morfologia. Chi ha una società con altre persone, ad esempio, potrebbe sollevare (o riproporre) alcuni cambiamenti nella divisione delle quote o dei poteri decisionali, chiedere un ruolo più centrale, che rispecchi realmente la qualità del lavoro di ciascuno. Senza addentrarci troppo in discorsi tecnici, quel che importa qui è che la Bilancia non accetta più di mettere i propri sforzi a servizio di un’attività nella quale qualcun altro spicchi di più, restando relegata in ruoli di secondo piano. Seguendo lo stesso filo logico, molti lavoratori dipendenti tornano a lottare per ottenere il giusto inquadramento (livello, retribuzione) in base al ruolo che realmente rivestono in azienda. Anche qui, non si fanno sconti a nessuno. 

Da questo punto di vista, mi salta all’occhio un aspetto di opposizione formato da Marte nella Casa del lavoro (responsabile di questa Bilancia-Spartacus che lotta per i propri diritti) e Plutone/Saturno nell’opposta Casa della casa. E’ come se questa spinta a chiedere ciò che è giusto si scontrasse con la paura di perdere alcune sicurezze. O, in alcuni casi, venisse realmente contrastata da alcuni impegni che riguardano la casa (l’affitto, il mutuo, le spese) o la famiglia. Immagina l’opposizione come un’altalena. Su un seggiolino c’è il desiderio di ottenere ciò che ti spetta, anche a costo di andare in urto e compromettere i rapporti con un socio o con un datore di lavoro. Sull’opposto seggiolino, c’è l’esigenza di conservare ciò che hai realizzato finora, e mantenere certe ancore di stabilità. Ho sottolineato queste due parole perché per certi versi incarnano alla perfezione lo spirito delle due Case legate dall’altalena: la Decima casa del carriera (“ottenere”, crescere) e la Quarta casa delle radici (“conservare”, salvaguardare). E’ normale che siano in opposizione, è fisiologico, ognuno di noi si confronta costantemente con l’esigenza di metterle in equilibrio. Perché se puntassimo tutto sul seggiolino della crescita, saremmo giocatori d’azzardo. Se puntassimo tutto su quello della conservazione, nulla si evolverebbe. Uno dei scopi principali di questa primavera per te è proprio trovare il giusto equilibrio tra questi due seggiolini. Questo significa che se un lavoro ti va stretto, o ci sono questioni che non si sbloccano, prima di dare un aut aut devi farti bene i conti. Ma questo non significa “rinunciare”, quanto piuttosto pianificare, cominciare a pensare ad un piano B nell’eventualità che la battaglia non dia il risultato sperato. 



 
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