Il Cielo del Momento

IL 2024 IN UN FILM: TORO, LEONE, SCORPIONE E ACQUARIO


Cosa hanno in comune Toro, Leone, Scorpione e Acquario? Segni diversissimi tra loro, appartenenti a elementi diversi, eppure qualcosa c’è… corrispondono al mese “centrale” di ciascuna stagione. Con il Toro entriamo nel cuore della primavera, con il Leone dell’estate e così via, in quel momento in cui le condizioni ambientali si stabilizzano, iniziano a entrare a regime. Allo stesso modo questi segni (che l’astrologia definisce “fissi”) cercano la continuità. Amano le situazioni che conoscono bene, i punti fermi, e finiscono per diventare loro stessi dei “punti fermi” per le persone che hanno accanto. 

Dove invece si sentono un po’ più in difficoltà è nel cambiamento, soprattutto se arriva in maniera imprevista o si sentono incalzati dall’esterno. A quel punto, fanno muro, oppongono resistenza. Peccato però che nel cielo dei segni fissi, dal 2018 di fisso ci sia ben poco. Perché in quell’anno in Toro è entrato Urano, il pianeta degli imprevisti e delle grandi rivoluzioni di vita. Un pianeta spesso dirompente, soprattutto per segni che amano la stabilità come i segni “fissi”, che spesso spiazza, capovolge situazioni e crea piccoli o grandi “terremoti” nelle certezze di sempre. Naturalmente lo fa a fin di bene, perché il pulcino deve inevitabilmente rompere il guscio per venire alla luce. Un nuovo sistema di vita deve necessariamente “rompere” un vecchio sistema per potersi affermare. 

Ed ecco che dal 2018 nel cielo dei segni fissi soffia un vento di cambiamento che a più riprese ha fatto sbattere le vele delle certezze di sempre. Un desiderio di rinnovamento che non sempre ha trovato i suoi giusti sbocchi. Tanto più che dal 2021 (con una breve anteprima nella primavera 2020) Saturno è entrato in Acquario e quindi il cielo dei segni fissi è stato al centro di un tiro alla fune niente male. Da una parte, la voglia di cambiare; dall’altra, il senso del limite, della difficoltà, delle responsabilità di una decisione rivoluzionaria, di sciogliere bene certi vincoli e così via. Ecco perché da allora mi immagino questi segni intenti ad attraversare un Mar Rosso di cambiamenti. 

Alle loro spalle, una situazione di “prigionia”, fatta di dinamiche e schemi di vita ormai vecchi e vincolanti. Dinanzi a loro, la terra promessa di una nuova vita. In mezzo, le acque di compromessi non sempre facili da accettare, tempi e ruoli da rispettare, decisioni non facili da prendere e ancor meno da comunicare. In questo scenario, il 2023 è stato un anno per certi versi decisivo. Da un lato, a marzo Saturno ha lasciato l’Acquario, dove alla fine del mese è arrivato Plutone. Dall’altro, a maggio in Toro è arrivato Giove, che nel 2024 raggiungerà Urano (che lo aspetta là dal 2018 e che in qualche modo è il vero motore di questa rivoluzione). 

Questo mi fa pensare che il 2024 rappresenti la fase finale di un processo di cambiamento che tra alti e bassi è iniziato sei anni prima. Che rappresenta l’ultimo miglio di questo Mar Rosso da attraversare: la distanza dalla terra promessa è ormai esigua, ma richiede delle ultime possenti bracciate. E l’entrata in scena di Plutone mi fa pensare che la bracciata finale consista in un atto di verità, nel dire questo sono io, che vi piaccia o no. E ancor prima, consiste nel rendersi conto che negli anni molti siamo molto cambiati dentro, e non è detto che molte “cose” (interessi, progetti, relazioni) che sono andati bene per anni, vadano ancora bene. Che rispecchino ancora la geografia delle nostre istanze interiori, per come sono cambiate negli anni. (CONTINUA)

Altro da Il Cielo del Momento