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IL RITORNO DI PLUTONE IN MOTO DIRETTO… VERSO LA LUNA PIENA IN TORO!


E lì si annidano cose che ci fanno paura, come l’attaccapanni tortuoso che al buio sembra un mostro, ma che poi illuminato nel modo giusto si mostra per ciò che è: uno strumento utile, prezioso, in certi casi indispensabile. Lo stesso vale per le cantine di Plutone: spesso sono piene di cose che ci fanno paura solo perché non le abbiamo vissute e comprese abbastanza. Nel momento in cui ci facciamo i conti, diventano del nostri punti di forza. Non a caso, due parole utilizzate spesso per descrivere Plutone sono paura e potere. Due parole che sembrano agli antipodi l’una dell’altra ma che non lo sono proprio perché una paura vinta si trasforma in un punto di forza. 

Di anno in anno quindi il moto retrogrado di Plutone segna un viaggio dentro noi stessi, allo scopo di comprendere meglio certe dinamiche che ci appartengono ma che non abbiamo ancora tirato fuori. Per arrivare alla radice di alcune situazioni di cui normalmente cogliamo solo gli aspetti più superficiali. Per cogliere le cause, oltre al sintomo, e le ragioni profonde di certi copioni comportamentali che poniamo puntualmente in atto. Per scostare il Velo di Maya e vedere finalmente l’ingranaggio che c’è oltre. Ed è molto importante perché fintanto che non le abbiamo comprese, tenderanno a ripresentarcisi camuffate in fattori esterni, e continueremo ad incolpare il “fato” di situazioni che in realtà partono da noi ma sono semplicemente “in ombra”.

Un altro effetto decisamente visibile del moto retrogrado di Plutone è farci volgere lo sguardo al passato, farci ripercorrere gli snodi decisivi della nostra vita (e ancor più i nodi irrisolti) per rianalizzarli e possibilmente scioglierli. Ecco perché talvolta ci rende più nostalgici, ma anche più critici nei confronti di certi strappi, di certe “ferite” che ci portiamo appresso dalla notte dei tempi. Anche qui, lo scopo è sempre lo stesso: illuminare ciò che è in ombra, guardare negli occhi ciò che da cui normalmente distogliamo lo sguardo. Per poi uscirne, quando Plutone torna diretto, con una consapevolezza in più e talvolta anche con le condizioni giuste per un perdono che ci alleggerisce l’anima. 

Per questo di anno in anno il retrogrado di Plutone è un passaggio importante, ma quest’anno lo è ancor di più. Perché Plutone sta cambiando casa dopo 15 anni trascorsi in Capricorno, e ogni volta che un pianeta così lento e intenso cambia segno, crea dei profondi cambiamenti di scenario in tutto lo Zodiaco. Dal 23 marzo al 1 maggio si è inoltrato in Acquario, poi ha ingranato la retromarcia che l’11 giugno l’ha riportato in Capricorno, l’11 ottobre è tornato diretto e proseguirà la sua marcia sui gradi finali del Capricorno fino al prossimo 24 gennaio 2024, quando passerà definitivamente in Acquario per restarci fino al 2044. 

Quest’anno quindi il viaggio in cantina è ancor più importante perché stiamo a cavallo tra due mondi: il vecchio e il nuovo. Plutone in Capricorno è il vecchio, o l’esistente. È un mondo fatto di vecchie strutture che cerca di conservare uno schema tradizionalista e, almeno sul piano macro, anche piuttosto elitario. E allo stesso modo, nell’interiorità di ciascuno di noi, rappresenta una visione rigida, severa, che ci rende duri con noi stessi e particolarmente sensibili a ciò che non va. Plutone in Acquario (segno del progresso e del collettivo) è invece il nuovo mondo, ed è il potere nelle mani del popolo. Mentre a livello interiore rappresenta una visione più aperta, possibilista. 

Il senso di questo periodo quindi è darci una maggiore consapevolezza su noi stessi allo scopo di farci saltare questo steccato e di portarci a un 2024 che può essere davvero il primo passo in una nuova era. E lo fa a modo suo: spingendoci cioè ad affrontare alcune paure, alcuni freni che ci portiamo dentro da tempo, allo scopo di sconfiggerle una volta per tutte. Alcune anticipazioni le abbiamo già viste nel 2023, che potremmo considerare l’anno-zero, quello in cui Plutone ha fatto capolino in Acquario dopo un’assenza di un quarto di millennio. (continua)

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