Il Cielo del Momento

BENVENUTA VENERE IN ACQUARIO!


Venere in Acquario, invece, rappresenta una prima inversione di tendenza rispetto a quest’aspetto più rigoroso dell’amore. L’Acquario è un segno con due “governatori” planetari. L’uno (Saturno) guarda al passato, l’altro (Urano) guarda sempre al futuro. Ecco perché con Venere in Acquario, ognuno di noi potrebbe oscillare tra due estremi. Tra un aspetto nostalgico e malinconico per ciò che non fa più parte della nostra vita, e un opposto desiderio di rompere la stasi e guardare avanti, lasciandoci alle spalle ciò che ha fatto il suo tempo. E questo aspetto che rompe le catene del passato e ingrana la marcia verso il futuro è senz’altro quello che finisce per prevalere. Ecco perché Venere in Acquario ci spinge a superare la malinconia per ciò che ormai è andato, il timore di ripetere alcuni sbagli, per tornare a scommettere sulla voglia di star bene.

E’ una Venere di apertura, che riaccende la voglia di stare in mezzo alla gente, di allargare la cerchia delle conoscenze (l’Acquario è pur sempre il segno della “socialità”), di cambiare aria e di abbracciare il nuovo, una sorta di “primavera in anticipo” dopo il rigore dell’inverno. Ma anche a livello interiore, il cielo di gennaio e della prima metà di febbraio potrebbe aver creato un velo di scoraggiamento e di incomunicabilità. Questa nuova Venere spezza quel velo, permette di tornare a credere che le cose possano cambiare. Il modo migliore per cogliere il suo potere rigenerante è seguire un po’ il flusso, lasciarsi trasportare senza tentare di prevedere o di organizzare tutto. Perché con Venere in Acquario, da cosa nasce cosa. Una serata accolta controvoglia può invece portare in direzioni inattese, regalare incontri a sorpresa o comunque rivelarsi molto più divertente del previsto. 

In un post successivo entrerò nel vivo dei suoi effetti segno per segno. Ma per il momento diamo il benvenuto a questa Venere che riporta leggerezza, creatività, spontaneità. Che restituisce ai single la voglia e l’occasione di fare l’incontro giusto e a chi è in coppia il desiderio di alzare l’asticella con nuovi progetti. Chi invece vive un rapporto in cui non si riconosce più, potrebbe sentire un forte richiamo verso la libertà. In ognuno di questi casi, seppur in maniera diversa, è comunque una Venere di risveglio che riporta energia e voglia di star bene.  

Una curiosità. Ho notato che i precedenti transiti di Venere in Acquario (febbraio 2016, dicembre 2016, dal gennaio-febbraio 2018, marzo 2019, dicembre 2019, inizio 2021) hanno spesso coinciso con piccoli passi avanti nei diritti civili e, in particolare, nei riconoscimento delle “diversità”. D’altro canto, per associazione d’idee, questi due ingredienti astrologici producono spesso una visione più aperta e progressista: Venere è il pianeta dell’amore, delle relazioni ma anche degli accordi sociali, e l’Acquario è il segno che rivoluziona lo status quo e introduce il progresso. Ed il sillogismo è presto fatto: è un transito che allarga i confini dei rapporti di coppia.

A gennaio 2018, ad esempio, proprio mentre Venere transitava in Acquario, il vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Franz-Josef Bode, chiese alla Chiesa di benedire le unioni tra persone dello stesso sesso, dal momento che (per utilizzare le sue parole) “ormai sono un fatto: visto che c’è molto di positivo, buono e corretto in questo, perché non considerare non una messa, ma almeno una benedizione?”. A parte esprimere il mio personale plauso alla visione moderna ed inclusiva del monsignore, mi piace anche notare come da punto di vista astrologico i transiti di Venere Acquario spesso coincidano con un “occhio” più democratico ed empatico verso i diritti e le esigenze di chi fa parte di una minoranza, qualunque essa sia. E anche oggi mentre scrivo questo post mi è saltato all’occhio che proprio fino al 15 febbraio in Grecia il Parlamento sta votando una legge per rafforzare le unioni civili, mentre la Corte d’Appello di Roma dà l’ok all’indicazione “genitore” (anziché “padre/madre”) sulla carta d’identità, con un chiaro riconoscimento della posizione dei figli di coppie omogenitoriali.

D’altro canto, uno dei messaggi più belli dell’Acquario, a mio avviso, è questo: il solo fatto che le cose per lungo tempo siano state in un certo modo, non esclude che ad un certo punto possano cambiare. Che non possano essere aggiornate, migliorate e riviste per creare nuovi equilibri. Perché tutto è costantemente in movimento, in perenne evoluzione, e (con un’unica eccezione) non esiste istituzione, concezione o paradigma che sia fuori dal tempo e che vada bene indiscriminatamente per qualsiasi era e periodo storico sociale.

Con un’unica eccezione – dicevo – perché la sola cosa che resta immutabile nel tempo, da sempre e per sempre, è l’amore tra le persone. Per l’appunto. E chissà che questa nuova “edizione” di Venere in Acquario non possa regalare una visione meno miope e più empatica a chi sacrifica l’amore sull’altare della guerra.

Buona Venere in Acquario a tutti!
Con amore,
xxx
S*

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