A Scuola di Astrologia

IL TEMA DI NASCITA E LA SUA “INCARNAZIONE”


Ciao a tutti! Come state? Oggi vorrei iniziare ad affrontare un aspetto molto affascinante nella lettura del tema di nascita. Forse non tutti sanno che ci sono alcuni fattori del tema (prima di tutto, i pianeti) che attengono alla nostra identità nelle sue varie sfaccettature, e altri fattori (gli angoli, le case) che attengono invece al modo in cui questa identità si riflette nel mondo circostante. È un discorso che abbiamo introdotto con il rapporto tra il Segno solare e l’Ascendente, dicendo che il primo racconta come siamo, mentre il nostro ascendente racconta come ci mostriamo agli altri, ma che in realtà si estende a tanti altri aspetti del tema di nascita. Ripartiamo da qui, dal rapporto tra segno e ascendente che hanno questa diversa natura perché sono realtà molto diverse.

Il segno zodiacale dipende infatti dalla posizione del Sole (e quindi di un pianeta, di una energia attiva) al momento della nascita, mentre l’ascendente dipende prevalentemente dall’orario di nascita (e quindi cambia continuamente nel corso della giornata). Per comprendere bene come ci viene “assegnato” un ascendente, immaginate il cielo del giorno della nascita come una “ruota” sulla quale sono disposti i pianeti. Una ruota che compie un giro intero in ventiquattro ore, nel corso delle quali ogni due ore un diverso segno spunta ad est. Ed ecco che sarà il momento della nascita a “congelare” questa situazione come in un’istantanea, e il segno che si affaccia ad est in quel momento diventerà il nostro ascendente, la prima manifestazione tangibile della nostra identità. Tenendo a battesimo la nostra prima apparizione al mondo, quel segno connoterà il modo in cui ci presentiamo agli altri, i lati del nostro carattere che mettiamo in gioco nel momento in cui entriamo in contesti e situazioni nuove.

L’ascendente quindi è una sorta di “abito” che non sempre “fa il monaco”: se sta in un segno molto diverso per natura e qualità dal segno solare, la prima impressione che diamo agli altri può essere diversa da come siamo realmente. Ci presentiamo con l’ascendente e solo ad una conoscenza più approfondita sveliamo la nostra indole più autentica. L’ascendente però non è l’unico “angolo” nel tema di nascita: ce ne sono altri tre, e ciascuno di essi rappresenta un diverso punto di incarnazione di una nostra energia attiva nell’ambiente circostante (nel “contesto”). Questi quattro angoli sono disposti secondo una “croce”, che guarda caso è proprio l’espressione astrologica della “materia”, quasi ad indicare che rappresentano l’impronta concreta e contestualizzata del nostro potenziale di nascita. Oltre all’Ascendente, ad esempio, c’è il Discendente che rappresenta la nostra incarnazione nel contesto dei rapporti duali, primo tra tutti il rapporto di coppia. Un ambito che nel tema di nascita è espresso da Venere, che a differenza del Discendente è un pianeta e quindi un’energia attiva. 

In questo senso, possiamo dire che Venere sta al Discendente come il Sole sta all’ascendente. Se la prima rappresenta come amiamo (energia attiva), il discendente indicherà invece come ci poniamo nei confronti dell’altro quando siamo in coppia (come esprimiamo questa energia nel contesto). Ed ecco che anche qua se Venere e il discendente cadono in segni molto diversi tra loro, si verificherà uno “sfasamento” tra ciò che realmente ci può nutrire a livello di relazioni (Venere) e le dinamiche che invece andiamo ad instaurare in amore (il Discendente). O uno slittamento tra il lato che mostriamo all’altro in coppia (magari solo per timore di non piacere, o di essere fagocitati da un rapporto) e le nostre reali inclinazioni in amore. Ed ecco che a volte l’incontro con una persona lontana anni luce dai nostri “canoni” abituali ci svela dei lati di noi che non avevamo mai considerato. Perché probabilmente va dritta a Venere bypassando il filtro del Discendente. 

Allo stesso modo Marte rappresenta il pianeta dell’azione e dell’affermazione personale. Rappresenta il coraggio, l’ambizione, l’attitudine ad imporsi sul mondo circostante spazzando via tutto ciò che ci sbarra la strada. In pratica, rappresenta le cose che scegliamo di fare e come decidiamo di farle. Il suo angolo di proiezione sul mondo esterno è il Medio Cielo, che guarda caso rappresenta la nostra immagine “pubblica”, ciò che il mondo vede in noi, ciò per cui ci apprezza sul lavoro ma non solo. Probabilmente perché è il punto più alto raggiunto dal sole nel giorno in cui siamo nati (lo “Zenith”) e proprio per questo incarna le fronde più alte del nostro personale albero. “Fronde” visibili anche a chi ci conosce appena o non ci conosce affatto, perché attengono alla nostra “reputazione”. 

E anche qui, se Marte e il Medio Cielo sono in segni molto divergenti, si crea una divergenza tra il nostro reale “modus operandi” e il modo in cui gli altri percepiscono la nostra immagine pubblica. Magari perché ci siamo fatti una nomea da grandi rompiballe, o di persone arroganti, insicure, cocciute fino all’inverosimile o qualsiasi altro “abito” che non sempre corrisponde esattamente a come siamo dentro. È il tipico caso, ad esempio, di chi somiglia a Miranda Prestley nel Diavolo veste Prada e poi sotto sotto dimostra un’insicurezza e una fragilità insospettabili. O di chi al contrario sembra un agnellino, docile e accomodante, per mostrare poi un’indole molto più decisa. (continua)

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