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ACQUARIO – OROSCOPO SPECIALE “GIOVE IN SCORPIONE”


ACQUARIO – OROSCOPO SPECIALE
Giove in Scorpione
(dal 10.10.2017 all’8.11.2o18)

L’Acquario è un altro segno che, proprio come il Leone, guarda a questo nuovo cielo con un certo timore. Perché il nuovo Giove forma una quadratura dallo Scorpione, e nell’immaginario collettivo la quadratura è sempre sinonimo di qualche rogna. Secondo me, nulla di più sbagliato. Le quadrature sono aspetti che stimolano l’azione, e normalmente seguono gli aspetti di trigono e sestile che invece preparano il campo ad una nuova partenza. È alle quadrature che accadono le “cose” più interessanti, le sterzate e le nuove occasioni che sbloccano dei capitoli di vita che altrimenti ci sarebbero stati preclusi. Immagina un attore che studia una parte, la impara a memoria, fa le prove con il regista e con gli altri attori, prova i costumi, studia il trucco… ok tutto questo è fondamentale, ma ad un certo punto arriva il momento di entrare in scena, di dare un senso a tutta quella preparazione e finalizzarla con un debutto. Questo fa la quadratura: ti da quella spinta necessaria a lasciare le quinte ed entrare in scena.

Quella che l’Acquario sta iniziando a percorrere, infatti, è la quadratura “alta” di Giove dalla Decima casa, l’area dell’oroscopo associata al successo, alla realizzazione, alla crescita professionale ma ancora prima alla maturazione personale. E allora come può mai essere che una quadratura di Giove (pianeta generoso per eccellenza) dalla casa del successo possa comportare delle rogne? Cerchiamo di rimettere in ordine le idee. Questo transito di Giove di per sé ha che fare con la realizzazione di un risultato. O, se preferisci, di un frutto. Non è un “dono” del cielo, non lo crea dal nulla. Piuttosto, mette in fila tutto l’impegno, la tenacia e l’intraprendenza di ciò che è venuto prima, traccia una riga di addizione e mostra il risultato. Naturalmente, questo dipende dagli “addendi” che hai incasellato prima, negli anni precedenti: in questa fase, è possibile cogliere il frutto della soddisfazione, che mostra che hai puntato sui cavalli giusti, oppure il frutto di alcune delusioni, se ti sei tirato indietro rispetto ad una sfida, se hai mollato un progetto che invece meritava di essere coltivato, e così via. Qualunque cosa accada ora, in qualche modo, è il risultato quasi aritmetico di ciò che è stato fatto prima. E’ un “frutto”, né più né meno, e proprio come i frutti dell’orto presuppone che il seme sia stato piantato in un terreno fertile (quello del realismo di una determinata impresa), che sia stato amorevolmente curato e innaffiato (soprattutto nei momenti di carestia e, cioè, nelle fasi più difficili della sua gestazione). E presuppone che il seme sia stato piantato nel momento giusto, con il giusto clima e quindi, fuori dalla metafora, che tu fossi pronto all’impresa e soprattutto che quella fosse l’impresa giusta per te. Come tutti i frutti, anche quello della Decima casa contiene in sé il seme che darà vita ad un nuovo ciclo. Allo stesso modo, ti renderai conto che una serie di traguardi raggiunti nei prossimi mesi diventeranno immediatamente nuovi punti di partenza, faranno scaturire nuove proposte e incarichi.

Giove in Decima casa è un transito che consente di crescere nel lavoro, mettendo da parte alcune insicurezze e cimentandosi in progetti o ruoli più importanti e ambiziosi. È come un riflettore sul palco, che ti cerca in mezzo al coro e ti invita a farti avanti, a guadagnare il proscenio ed esibirti in un assolo. E proprio come ogni “riflettore” (che si tratti di una performance, di un esame di valutazione o conferma del tuo lavoro, o di una qualsiasi altra prova), è normale che susciti in noi un misto di agitazione, adrenalina, voglia di mostrare cosa sappiamo fare ma anche ansia da prestazione. Tutte sensazioni che potrebbero far parte del tuo scenario interiore nei prossimi mesi con Giove in quadratura. Come diceva Spiderman, da un grande potere derivano grandi responsabilità: è normale che una fase di crescita alimenti anche un po’ di apprensione. Che tu possa avvertire il peso di una scelta, la paura di non fare la cosa giusta, di sbagliare un rigore decisivo che potrebbe decretare il risultato finale di una partita importante. Il modo migliore per attraversare questo scenario, invece, è proprio scrollarsi di dosso questa sensazione che devi tirare il rigore della finale dei Mondiali, perché c’è il rischio di bloccarsi, di pensare al risultato e non fare. Ricordi il discorso del frutto e del risultato dell’addizione: qualsiasi prova tu debba affrontare, gli addendi giusti sono la spontaneità ed il talento che hai dimostrato finora e che ti hanno portato ad un determinato risultato, né più né meno. Non devi dimostrare altro. E, comunque sia, la palla entrerà dritta al centro della rete!


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